«Centralità della farmacia e dei farmacisti nei nuovi modelli assistenziali», è il claim della nuova edizione di FarmacistaPiù, assise annuale dei farmacisti italiani, giunta alla VII edizione, realizzata con il patrocinio di Fofi, su iniziativa di Federfarma, Fondazione Cannavò e Utifar. A differenza degli anni precedenti, l’edizione dell’anno in corso si svolgerà in modalità interamente digitale. Ciò nonostante, i promotori dell’evento assicurano un «confronto sull’evoluzione della professione».

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Mandelli: «Farmacista ha fatto salto di qualità»

«In questi mesi di emergenza – evidenzia Andrea Mandelli, presidente Fofi – il farmacista ha dimostrato di aver fatto il salto di qualità e ha rafforzato il suo ruolo nei confronti dei cittadini: non è stato solo lo specialista del farmaco, ma anche consigliere, guida nel mondo sanità: un riferimento per i cittadini in grado di supportarli un momento di grande difficoltà per tutti . La pandemia ci ha strappato tanti colleghi, che per fare il loro lavoro e per garantire un servizio non si sono sottratti ai rischi che la stessa ha comportato. L’impegno di tutti durante il lockdown è stato enorme e quindi si rende necessario sottolineare con forza la centralità del ruolo del farmacista e delle nuove e più ampio apporto che la farmacia può offrire al SSN».

Cossolo: «Pronti ad affrontare nuove sfide»

«Siamo pronti ad affrontare le nuove sfide – puntualizza Marco Cossolo, presidente Federfarma – ed è importante guardare al prossimo futuro e confrontarci su come dovrà evolvere la professione, forte anche della rivoluzione digitale in corso. Tra i temi più attuali c’è la dispensazione dei vaccini antinfluenzali: le farmacie sono pronte a distribuire quelli messi a disposizione dal Ssn, anche per conto delle amministrazioni regionali che vorranno renderli disponibili. Siamo pronti anche a implementare i servizi sul territorio: vorremmo si arrivasse ad autorizzare la vaccinazione anche in farmacia, in vista dell’arrivo di un vaccino per il Covid-19».

Leopardi: «Farmacia servizi essenziale per presa in carico»

Secondo Eugenio Leopardi, presidente di Utifar, «la farmacia dei servizi è essenziale per migliorare la presa in carico territoriale, è essenziale sviluppare il percorso avviato con la sperimentazione nazionale e investire sulla formazione dei farmacisti per rispondere efficacemente alle nuove strategie sanitarie. Proseguiremo – prosegue Leopardi – sulla via del confronto su queste tematiche anche in questa edizione di FarmacistaPiù, e continueremo a ricordare che i farmacisti devono avere il giusto riconoscimento economico e le adeguate tutele con l’aumentare delle responsabilità e dei servizi offerti in farmacia».

D’Ambrosio Lettieri: «Prospettiva di ammodernamento governance sanitaria»

«Competenze, ruolo, riconoscimento professionale ed economico in una prospettiva di ammodernamento della governance sanitaria: attorno a questi temi si svilupperanno i lavori congressuali della settima edizione di FarmacistaPiù». Sono le parole di Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente di Fondazione Cannavò, il quale evidenzia che «Di fronte a quanto accaduto in questi mesi i farmacisti, ovunque occupati, hanno dimostrato di essere un insostituibile e fondamentale tassello del nostro sistema sanitario. Sul territorio, negli ospedali, nei servizi farmaceutici e di vicinato hanno garantito con competenza, efficienza e coraggio assistenza, informazione e servizi apprezzati dall’intera comunità e dalle istituzioni. La farmacia è stata per mesi l’unico presidio sanitario del territorio, di pronto accesso e di elevata affidabilità e dimostra di essere un pilastro del welfare territoriale». Lettieri sottolinea poi che «è necessario che il nostro sistema sanitario affronti con urgenza le numerose criticità emerse durante i mesi drammatici della emergenza pandemica e che si riparta dal concreto rilancio della sanità territoriale con il potenziamento delle attività di prevenzione, di cura e di servizio che devono coinvolgere, nel progetto di integrazione nel sistema assistenziale, la rete delle farmacie di comunità e i farmacisti delle strutture pubbliche».

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