«539mila persone non possono curarsi e acquistare medicinali. In 5 anni (2013-2018) il bisogno di farmaci cresce del 22%». E’ in estrema sintesi quanto emerso dal rapporto “Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci”, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato dall’Osservatorio Donazione Farmaci, presentato il 13 novembre presso la sede dell’AIFA, ed elaborato con il contributo del comitato tecnico scientifico composto da Giancarlo Rovati, Gian Carlo Blangiardo, Massimo Angelelli (CEI), Silvio Garattini (Istituto Mario Negri), Francesco Soddu (Caritas Italiana), Marco Bregni (Associazione Medicina e Persona) Roberto Rossini (ACLI), Francesco Rocca (Croce Rossa) e Antonello Zangrandi.
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Confermando la tendenza di una spesa out of pocket sempre più alta, come confermato dai dati AIFA del 2017, sempre più famiglie sono costrette a contribuire in maggior misura di tasca propria, al punto di non poter sostenere gran parte delle spese sanitarie. Secondo quanto riferito dal rapporto, nel 2018 sono 539.000 coloro che non hanno avuto la possibilità di accedere a cure e farmaci di cui avevano bisogno. A confermare ciò è il trend in deciso aumento, del 22% nel quinquennio 2013-2018, relativo alla richiesta di farmaci per il sistema nervoso (32%), apparato muscolo-scheletrico (16%), tratto alimentare e metabolico (13,4%), apparato respiratorio (8,7%) e patologie dermatologiche (6,3%). La maggiore spesa out of pocket, secondo quanto riferito dal rapporto, dipende in gran parte dalla scarsa tendenza a fare prevenzione.
Secondo Luca Li Bassi, Direttore Generale AIFA, «per l’Agenzia Italiana del Farmaco, il cui obiettivo primario è la tutela della salute attraverso i medicinali, è fondamentale realizzare sinergie tra le Istituzioni, gli enti no profit e l’intera filiera del farmaco con l’obiettivo di eliminare quelle barriere socio-economiche, culturali e geografiche che possono ostacolare l’accesso alle terapie. Il bisogno terapeutico è uguale per tutti i cittadini e non può conoscere limitazioni». In tale senso, prosegue Li Bassi, «le analisi messe a disposizione da Banco Farmaceutico attraverso l’Osservatorio sulla povertà sanitaria rappresentano un importante contributo di conoscenza sia per analizzare la situazione socio-economica del nostro Paese e le sue ricadute sulla salute pubblica che per individuare strategie di politica sanitaria che tengano conto della correlazione esistente tra la povertà e lo stato di salute dei cittadini».
Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, ha sottolineato che «i dati pubblicati quest’anno nel Rapporto sulla Povertà Sanitaria dimostrano che il fenomeno si è sostanzialmente consolidato nel tempo e che, prevedibilmente, non è destinato a diminuire sensibilmente nei prossimi anni». «La strada per cambiare le cose – conclude Daniotti – è che quella cultura si diffonda sempre più anche tra le istituzioni e le aziende farmaceutiche e che quest’ultime inizino a contemplare la donazione non più come un’eccezione, ma come parte del proprio modello di sviluppo imprenditoriale destinato al bene di tutta la comunità».
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