«Si tratta di un importante risultato per il quale esprimiamo profonda gratitudine al ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna». Sono le parole di Giovanni Petrosillo, presidente Sunifar, affidate all’agenzia Ansa. Secondo Petrosillo «è un cofinanziamento per l’ammodernamento della farmacia, con un contributo che copre i due terzi delle spese», il cui obiettivo «è dotare questi presidi di attrezzature per potenziare la dispensazione del farmaco e l’erogazione di servizi. Ovvero incrementare la distribuzione di farmaci per conto – comprati dalle Asl e distribuiti in farmacia – e stoccare i medicinali a temperatura, ma anche adeguare gli spazi per creare aree riservate alla somministrazione di vaccini anti Covid, per la misurazione della pressione, le analisi del sangue e l’utilizzo di dispositivi di telemedicina. Il bando rappresenta la possibilità pratica per le piccole farmacie di avere le risorse per poter seguire il processo su cui Federfarma sta lavorando: una nuova farmacia inserita nel Servizio sanitario nazionale, non solo punto per la dispensazione del farmaco, ma presidio sanitario in grado di erogare prestazioni per la prevenzione e il monitoraggio dei pazienti cronici. Importantissimo è anche il fatto che siano previsti dei contributi per la formazione dei farmacisti, in modo da prepararli a svolgere i nuovi compiti previsti».
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La presentazione delle domande da 29 dicembre 2021 al 30 giugno 2022
Le farmacie ubicate nei centri con popolazione inferiore ai tremila abitanti potranno presentare, dal 29 dicembre 2021 al 30 giugno 2022 la richiesta per accedere al finanziamento del totale di 100 milioni di euro di cui 50 milioni stanziati per la macro-area Centro-Nord e 50 per la macro-area Mezzogiorno, per un importo massimo finanziabile di 44.260 euro per ogni farmacia. A farlo sapere è stata l’Agenzia per la Coesione territoriale, la quale ha reso noto che «l’obiettivo è di riuscire a finanziare interventi in almeno 500 farmacie rurali entro dicembre 2023 e in almeno 2.000 entro giugno 2026». Con l’utilizzo dei fondo finanziati le farmacie beneficiarie potranno «partecipare al servizio integrato di assistenza domiciliare, condividendo la presa in carico del paziente cronico, aumentando il tasso di aderenza del paziente alle terapie farmacologiche e al monitoraggio dell’uso corretto dei farmaci», «fornire prestazioni di secondo livello, attraverso percorsi diagnostico-terapeutici previsti per patologie specifiche», «erogare farmaci che il paziente è ora costretto a ritirare in ospedale» e «monitorare pazienti con la cartella clinica elettronica e il fascicolo farmaceutico».
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