Lo scorso dicembre è stata rinnovata la giunta federale Assofarm, vedendo alla presidenza Luca Pieri, che è subentrato a Venanzio Gizzi. A distanza di alcune settimane della nomina, Pieri ha pubblicato una lettera di auspici che ha ricordato i momenti salienti a partire dal suo ingresso nella sigla. Come sottolineato da Pieri, «ho vissuto con emozione quel momento (della nomina, ndr), che corona una vita di impegno sociale e politico tanto nei confronti della comunità locale di Pesaro, quanto verso la società globale che ci vede tutti interrelati gli uni con gli altri. Quando, ormai 10 anni fa, entrai nel mondo delle farmacie comunali, compresi subito che questa era l’occasione in cui concretizzare valori e sogni, progetti e stili di vita. Essere farmacie comunali oggi significa prima di tutto operare sinergie virtuose: tra mercato e servizi pubblici, tra locale e nazionale, tra salute e benessere, tra Ssn e territorio».
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Dare continuità al patrimonio politico di Gizzi
Pieri ha continuato scrivendo che «accanto all’emozione di rappresentare oltre 1.700 farmacie comunali italiane, sento però anche la responsabilità di portare avanti quanto fatto nei precedenti 25 anni da Venanzio Gizzi e dalle decine di persone che con lui hanno condiviso la guida della Federazione. Un’esperienza straordinaria, di cui io stesso sono stato parte attiva e nella quale mi riconosco pienamente. Parte del mio futuro lavoro, l’ho scritto chiaramente nel programma, sarà quindi concentrato nel dare continuità al patrimonio politico che Venanzio e i tanti altri colleghi hanno creato in questi anni. Un contributo fondamentale in questa opera di congiunzione tra passato e futuro della Federazione arriverà da Francesco Schito, che insieme a Gizzi ha fondato Assofarm e oggi continuerà ad essere il nostro Segretario Generale. Il compito della nuova Giunta e del sottoscritto non sarà quindi quello di rivoluzionare un impianto strategico rivelatosi vincente, quanto piuttosto di realizzarlo pienamente, al fine di produrre sempre più valore sanitario per il Paese».
Potenziale operativo dei presìdi
Pieri ha poi sottolineato che «l’esempio più lampante di tutto ciò è quanto abbiamo vissuto durante il Covid. Ben prima del marzo 2020 la nostra Federazione sosteneva la necessità di rafforzare la sanità territoriale, creando una rete assistenziale non ospedale-centrica, in grado di migliorare la salute dei nostri concittadini anche grazie a servizi geograficamente più accessibili. La pandemia ha poi dimostrato nei fatti non solo quanto queste posizioni fossero lucidamente corrette, ma anche il potenziale operativo dei nostri presìdi».
Il nuovo corso di Assofarm
Stesso discorso, evidenzia Pieri, «vale anche per tutta la Farmacia dei servizi, per il rinnovo della convenzione e la nuova remunerazione, una triade di riforme fortemente relazionate tra loro, da cui dipende il futuro non solo della farmacia, ma anche di buona parte del Ssn. Temi, questi tre, presenti nel dibattito nazionale proprio grazie alla perspicacia e alla determinazione di chi in passato ha guidato la Federazione. Ora toccherà al nuovo corso di Assofarm proseguire questo percorso e finalmente chiudere al meglio un poderoso complesso di riforme che i nostri concittadini davvero non possono più attendere. Riserveremo una particolare attenzione allo sviluppo della telemedicina, che rappresenterà sempre più un valore aggiunto della farmacia comunale, soprattutto a favore di quelle categorie più deboli residenti nelle aree geograficamente decentrate del paese».
Essere sempre più farmacia comunale
Quanto al futuro «politico» della sigla, Pieri ha precisato che «è nella continuità della linea politica appena riassunta, che si andranno ad innestare elementi di sviluppo e rinnovamento della futura azione di Assofarm. La progressiva affermazione della Farmacia dei servizi ci ha spesso portato a riflettere su cosa intendevamo per questi ultimi. Un dibattito lungo e tortuoso che però alla fine ha prodotto netti miglioramenti rispetto ai primi intendimenti istituzionali. Io credo che oggi dovremmo iniziare a riflettere anche su cosa intendiamo con «farmacia». E sono sicuro che tutta la nostra Federazione risponderebbe che noi vorremo essere sempre più farmacia comunale. Nei prossimi anni Assofarm si impegnerà a valorizzare ciò che ci differenzia sostanzialmente dagli altri e che, in ultima analisi, ci permette di offrire ai cittadini qualcosa che non potrebbero ricevere altrove».
Dimensione di mercato unita alla pubblica utilità
Per Pieri «questo qualcosa è l’anima sociale del nostro agire, del nostro essere nelle comunità locale in cui operiamo. Sappiamo coniugare perfettamente la dimensione di mercato con quella di utilità pubblica: agiamo in un contesto competitivo con un’offerta che soddisfa la domanda, ma i nostri utili sono una risorsa a disposizione dei Comuni nostri proprietari. Gestiamo con oculatezza i nostri bilanci, ma la dimensione commerciale è sempre funzionale a quella di servizio sanitario pubblico. Crediamo in una nostra maggiore integrazione nel Ssn non per un interesse di parte, ma perché sappiamo di poter dare un contributo ad un suo rilancio».
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