L’approvazione del Decreto Legge Economia, con la riduzione dell’onere del payback per i dispositivi medici al 25%, è stata definita da Confindustria Dispositivi Medici come un primo passo verso la risoluzione di una misura considerata iniqua. Fabio Faltoni, presidente dell’associazione, ha sottolineato come la norma sia stata giudicata insostenibile dalle istituzioni e dalla Corte costituzionale, necessitando di un superamento definitivo. Tuttavia, la mancanza di esenzioni per le piccole e medie imprese e i termini di pagamento ristretti a 30 giorni rischiano di aggravare la situazione finanziaria delle aziende, richiedendo un intervento immediato delle Regioni.

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Governance rinnovata e abrogazione della norma

Confindustria Dm sollecita l’eliminazione del payback a partire dalla prossima Legge di Bilancio, proponendo una revisione dei tetti di spesa e una nuova governance per i dispositivi medici per garantire maggiore programmazione e innovazione, evitando di trasferire oneri insostenibili ai fornitori. Faltoni ha ribadito l’importanza di proteggere le aziende, fondamentali per il Servizio sanitario nazionale e l’economia italiana, attraverso misure che attenuino gli effetti del payback per il periodo 2015-2018. È stato auspicato il rapido riavvio del Tavolo Mef dopo la pausa estiva, per affrontare la questione in modo strutturale.

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