A seguito della nota AIFA n. P/45914 del 02 maggio 2013, in cui l’AIFA, in risposta a Federfarma Salerno consigliava di effettuare ordini diretti al fine di arginare il fenomeno dei farmaci carenti dal ciclo di distribuzione, l’azienda Guacci Spa, noto distributore intermedio operante in Campania, nonchè nelle Province di Frosinone, Latina e Roma, nella missiva del 06 maggio 2013 inviata all’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ribadisce il proprio no alla pratica del parallel trade farmaceutico in Italia.
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Pratica che spesso, operata dagli stessi attori della distribuzione intermedia, in accordo con farmacie compiacenti, prelevano dal mercato ingenti quote di farmaci destinate al mercato europeo, nella pratica del parallel trade farmaci.
Il direttore tecnico, Dr. Crescenzo Cinquegrana, nella nota indirizzata all’AIFA, non si spiega il perché anche un’azienda esente da questo tipo di dinamiche debba essere penalizzata allo stesso modo di altre aziende che invece operano a dispetto di tutte le regole etiche e professionali.
Il Dr. Cinquegrana propone soluzioni pratiche, come ad esempio l’utilizzo del Sistema di Tracciabilità dei Medicinali, e non teoriche come quelle recentemente consigliate dall’AIFA stessa ai farmacisti quale la soluzione di fare ordini diretti alle aziende farmaceutiche.
Il parallel trade farmaci è stato affrontato da un interessante studio a cura di Fabrizio Gianfrate, Docente di Economia Sanitaria, Organizzazione Aziendale, Marketing e Distribuzione del Farmaco presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Ferrara e docente alla LUISS Business School, edito per conto di I-com, Istituto per la Competitività, risale al 2009 ma è una vera e propria bibbia dell’import export. E’ possibile capire ed analizzare il fenomeno del parallel trade farmaci cliccando qui.
FarmaciaVirtuale.it condivide la missiva di Guacci affinchè l’AIFA stessa, unica ad intervenire, possa giungere alla risoluzione di una problematica probabilmente presa sottogamba che penalizza decine di pazienti ogni giorno, riducendo l’accesso a cure la cui interruzione pregiudica la buona riuscita della terapia.
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