parallel tradeA distanza di poche ore dalla pubblicazione di un nostro articolo che riferiva di un’intervista al presidente dell’Ordine dei farmacisti di Frosinone Lucio Pantano, tornato sulla questione del parallel trade, l’Aifa rende noto della ratifica di un accordo tra amministrazioni e associazioni di settore, «documento sottoscritto giovedì 8 settembre presso la sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco dalle principali associazioni di settore – Farmindustria, AssoGenerici, Federfarma Servizi, Associazione Distributori Farmaceutici (Adf), Federfarma e Assoram – e frutto della collaborazione tra ministero della Salute, Aifa, Regione Lazio, Regione Lombardia». Si tratta di un documento che «costituisce un punto di partenza importante – riferisce l’Agenzia italiana del farmaco – per la realizzazione di iniziative condivise su una problematica, quella delle indisponibilità di medicinali sul territorio nazionale, che richiede per sua stessa natura l’impegno di tutti gli enti e i soggetti che a diverso titolo esercitano la propria attività nel settore del farmaco».
Soddisfatto il presidente dell’Agenzia, Mario Melazzini, che commenta: «La sottoscrizione di questo documento testimonia l’impegno capillare e profuso di tutte le istituzioni coinvolte a vario livello nella filiera farmaceutica, che hanno insieme l’obiettivo comune di garantire sempre la qualità, la sicurezza e l’accesso al “bene” farmaco in tutte le fase del suo ciclo di vita. Non posso non sottolineare e apprezzare il grande senso di responsabilità dimostrato da tutti i soggetti intervenuti oggi a firmare questo accordo».
Nel documento vengono ribaditi i principi normativi fondamentali che regolamentano il settore del farmaco, con particolare riguardo agli aspetti della distribuzione, sia all’ingrosso che al dettaglio, al fine di tutelare la salute pubblica e del singolo, garantendo la disponibilità e l’accessibilità al farmaco. Proprio per questo nel 2015 si è deciso di intervenire in modo sistematico sulle diverse e sempre più numerose segnalazioni di indisponibilità di alcuni medicinali. Tanto che si è creato un tavolo di lavoro coinvolgendo anche i carabinieri del Nas, oltre alle amministrazioni coinvolte. Ne è nato un progetto pilota, grazie al quale sono state individuate modalità condivise per l’intensificazione delle attività di vigilanza sulla concreta applicazione delle norme vigenti, attraverso una serie di controlli a tappeto sul territorio.
«Il lavoro di questo tavolo – evidenzia il direttore generale dell’Aifa, Luca Pani – è di fondamentale importanza perché consolida il ruolo del “regolatorio” in un contesto e un momento storico in cui il farmaco, che sta diventando un bene sempre più piccolo dal valore sempre più grande, può divenire oggetto di interessi che sfuggono ai principi etici. Per fortuna l’Italia può vantare uno dei sistemi di vigilanza tra i più efficienti in Europa, messo in atto dalle forze di polizia specializzate nella tutela della salute». Soddisfatte anche le associazioni di settore. «Oggi tutti i medicinali impiegati per la terapia di tutte le patologie più diffuse hanno raggiunto costi bassissimi – commenta Enrique Häusermann, presidente di Assogenerici – tanto che qualcuno quasi si dimentica che sono farmaci che sono il frutto di un mondo industriale all’avanguardia e un sistema di controlli ineguagliabile». «Il fatto che il documento sia stato siglato da tutte le componenti del comparto nella sede dell’Aifa – aggiunge il presidente di Assogenerici – rappresenta la migliore garanzia offerta ai cittadini dal Sistema sanitario nazionale: è stato concordato un impegno comune per far sì che l’accesso al farmaco sia e rimanga equo e uniforme per tutti. Abbiamo di fronte altre sfide che richiederanno di continuare il lavoro di squadra tra filiera e istituzioni applicato in questa occasione, ed è la direttiva anticontraffazione. Continuiamo con entusiasmo questo modello di dialogo perché i risultati del tavolo sull’indisponibilità da cui è scaturito il documento sono sotto gli occhi di tutti, vista l’evidente riduzione del fenomeno dei farmaci indisponibili testimoniato anche da Federfarma».
Infatti, già nei primi mesi di applicazione del tavolo sono stati individuati i farmaci indisponibili. Come? Attraverso la considerazione di tre elementi fondamentali quali la rilevanza terapeutica, l’assenza o esiguità di analoghi e/o alternative disponibili, e l’interesse di tutela della salute pubblica − e di una lista di operatori (individuati sulla base dei dati disponibili nel sistema tracciabilità) che avrebbero effettuano attività di esportazione relativamente ai medicinali inseriti nella lista. Poi ci hanno pensato i carabinieri del Nas a controllare i vari operatori e verificare la documentazione relativa ai farmaci in lista e oggetto di esportazione, per poi comminare le sanzioni amministrative per le irregolarità accertate.
Il progetto non si ferma qui: l’adesione di altre Regioni, oltre a Lazio e Lombardia, infatti «consentirà – spiega la nota dell’Aida – una più estesa sistematizzazione e intensificazione delle attività di vigilanza». Infatti, «il possibile verificarsi di distorsioni del mercato, richiede una costante attività di controllo, non solo a tutela dei pazienti, ma anche di tutti gli operatori che, nel nostro paese, svolgono la propria attività con rigore e correttezza» conclude l’Agenzia italiana del farmaco.

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