parafarmacie-sardegnaIl consigliere regionale della Sardegna Eugenio Lai (Sinistra, ecologia e libertà) ha presentato un ordine del giorno riguardante la «situazione delle parafarmacie» sul territorio dell’isola e non solo. Nel documento si premette che «le parafarmacie sono una realtà commerciale apparsa recentemente nel panorama dell’offerta di prodotti farmaceutici e sanitari», essendo state istituite, come noto, nel 2006. Si specifica poi che «le misure contenute nella norma presentano, tra gli altri obiettivi, quello di rendere più dinamico il mercato e tutelare i consumatori tramite l’abbattimento dei privilegi di alcune categorie sociali e l’aumento della concorrenza in alcuni settori economici, con una conseguente riduzione dei prezzi a favore dei cittadini». L’ordine del giorno ricorda poi che «sono circa 5.000 le nuove imprese in Italia, con almeno 8.000 farmacisti occupati, tra titolari e dipendenti», e che in particolare in Sardegna «sono state aperte circa 200 parafarmacie con almeno 500 farmacisti occupati». Inoltre, «in controtendenza rispetto alla maggior parte delle piccole imprese, il loro numero cresce in modo costante». Ne consegue che, secondo il consigliere regionale, «sarebbe opportuno mettere in campo politiche che favoriscano un ulteriore sviluppo di tali imprese, quali la possibilità di dispensare tutta la fascia C in parafarmacia, considerato che il farmacista che vi opera ha esattamente gli stessi titoli ed è tenuto a rispettare le stesse regole del suo collega che opera in farmacia». Per tali ragioni, si chiede al presidente della Regione e all’assessore competente di «vigilare affinché il governo attui politiche favorevoli all’ingresso nel settore del commercio farmaceutico di ulteriori nuove risorse lavorative, riducendo i limiti che ostacolano la crescita delle parafarmacie, valutando varie soluzioni atte a dirimere la questione e a portare avanti il processo di liberalizzazione, tra cui la possibilità di dispensare tutta la fascia C». Ma anche di spingere affinché l’esecutivo «scongiuri nel settore il ritorno a vecchi assetti monopolistici che creerebbero grosse disfunzioni nel mercato e a livello occupazionale». A livello regionale, infine, si chiede di «uniformare, per quanto di competenza, le prerogative inerenti convenzioni e servizi di farmacie e parafarmacie».

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