di Iuliano Fabio
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Tachipirina? Meglio in parafarmacia I PESCARA Anche comprare i farmaci può rivelarsi, in qualche modo, una forma d’arte. Considerato che il costo dei medicinali resta elevato, molti consumatori sono alla ricerca di soluzioni per risparmiare sul loro acquisto, oltre ai farmaci generici ci sono anche altre possibilità, come le parafannacie e l’acquisto al supermercato, nei cossiddeti “corner della salute”. Si tratta di spazi delimitati, veri e propri reparti collocati nel punto vendita e, talvolta, evidenziati da un’insegna (ad esempio la scritta “Coop salute”). Qui si possono trovare prodotti parafarmaceutici quali integratori alimentari, cosmetici, prodotti per la cura e l’igiene del corpo e ovviamente i farmaci Otc e Sop, cioè quelli di automedicazione e che non richiedono ricetta medica, la cui vendita è stata liberalizzata dal decreto Bersani.
Ma le farmacie non se ne stanno con le mani in mano e reagiscono con offerte e ribassi che spesso nulla hanno da invidiare alla concorrenza più aggressiva. Meglio verificare.
I CANALI. Acquistando nei supermercati e nei centri commerciali, si può risparmiare genericamente fino al 20%. Un’altra strada per risparmiare sui farmaci è quella di rivolgersi alle parafarmacie che possono vendere i farmaci fascia C-bis, non soggetti ad obblighi di prescrizione e interamente a carico del consumatore. Secondo vari studi di settore, acquistando i farmaci in una parafarmacia si arriva a risparmiare dal 10 al 20% sui prodotti del paniere, anche se per la maggior parte dei dispositivi medici si parla di una convenienza che si aggira attorno al 6 %.
La struttura parafarmaceutica, piuttosto diffusa in Abruzzo, presuppone comunque un rapporto diverso tra venditore e consumatore. Ne è convinto Aldo Frasso, vicepresidente di “Essere farmacisti”, l’associazione nazionale dei titolari di parafarmacia, da anni in lotta per l’apertura definitiva al mercato del farmaco alla liberalizzazione della fascia C. «Mentre le farmacie tradizionali», spiega Frasso, «devono rispondere alle esigenze di una vasta clientela, nelle parafarmacie i numeri sono ridotti e il personale riesce ad avere un rapporto più diretto con il cliente».
I PIU’ VENDUTI. Di recente, come riporta il sito www.ilfarmacistaonline.it il Ministero della Salute ha pubblicato l’elenco dei 50 medicinali senza obbligo di prescrizione più venduti, nel secondo semestre del 2012, alle farmacie aperte al pubblico e agli esercizi commerciali. Rispetto al 2011 le prime dieci posizioni restano invariate. La tachipirina “500 mg compresse” conserva la leadership, anche se mostra un andamento in flessione, probabilmente a causa della crisi: nel secondo semestre del 2011 aveva totalizzato 3 milioni e 324 mila confezioni vendute, mentre nello stesso arco temporale dello scorso anno si è fermata a quota 2 milioni e 880mila.
Da segnalare che l’Aspirina “400 mg compresse effervescenti con vitamina C” scende dalla terza alla decima posizione, passando da 1 milione e 890 mila confezione vendute a 1 milione e 538mila. All’ inverso, l’Enterogermina “2 miliardi/5 ml sospensione orale” sale dal nono al quinto posto, guadagnando una fetta di mercato che le consente di salire da 1 milione e 482mi1a confezioni sino a 1 milione e 914 mila. In ascesa anche le vendite di Rinazina “100 mg/ 100m1 spray nasale”, che rosicchia tre gradini e si proietta dalla settima alla quarta piazza, forte di 1 milione e 974 mila confezioni vendute nel secondo semestre dello scorso anno a fronte di 1 milione e 566mila registrate nell’analogo periodo del 2011.
Nel complesso, però, il mercato sembra mantenere più o meno la stessa configurazione di dodici mesi fa, anche in relazione ai prezzi. «Quello che cambia a seconda del canale», valuta ancora Frasso, «è anche il tipo di assortimento dei farmaci. Se io vado in un corner e ho bisogno di un farmaco specifico non disponibile al momento è molto difficile che lo si riesca a reperire a stretto giro, cosa che invece avviene nelle farmacie e nelle parafannacie».
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