“L’apertura ai capitali della titolarità delle farmacie costituisce un momento di rottura rispetto all’assetto del servizio farmaceutico italiano” dice Maurizio Pace, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Agrigento e segretario della Federazione degli Ordini dei Farmacisti “una rottura che la rappresentanza professionale ha coerentemente avversato, anche perché si è realizzata attraverso un provvedimento, la cosiddetta Legge sulla Concorrenza, che presenta notevoli criticità e un certo numero di contraddizioni, tanto che sono stati necessari approfondimenti e interpretazioni da parte del Consiglio di Stato”. Di qui la scelta, dell’Ordine di Agrigento e di Atifar, di organizzare, il prossimo 28 gennaio il convegno “Le società di capitali e le farmacia. Aspetti giuridici, fiscali e amministrativi” (Agrigento, Hotel Dioscuri-Bay Palace, ore 9,30). Ai lavori parteciperanno, oltre a tecnici ed esperti, i vertici della rappresentanza professionale, il Senatore Andrea Mandelli, presidente della FOFI, dell’associazione dei titolari, Marco Cossolo, presidente di Federfarma e Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar, e del settore cooperativo, Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. “Ci siamo posti l’obiettivo non solo di analizzare puntualmente la nuova normativa e le sue implicazioni per l’attività della farmacia, ma anche di esaminare le possibili risposte della nostra professione al nuovo scenario, una risposta che non può prescindere dall’evoluzione del nostro ruolo all’interno del processo di cura e dal rafforzamento della farmacia di comunità quale presidio sanitario polifunzionale, soprattutto nei piccoli centri, dove spesso rappresenta il solo riferimento della cittadinanza” spiega il presidente Pace. “Non si può dimenticare che l’apertura ai capitali potenzialmente non è priva di effetti né sul rapporto con il cittadino-paziente, né sul rapporto tra il professionista e chi detiene la proprietà della farmacia che, a differenza di quanto avvenuto finora con la riserva della titolarità al farmacista, non è necessariamente tenuto al rispetto di un codice deontologico. Senza trascurare i possibili riflessi sull’occupazione, in particolare giovanile, che nella nostra Regione e nella nostra Provincia costituiscono un motivo di forte preoccupazione. Con questa giornata di studio, dunque, abbiamo cercato di realizzare un approfondimento sul piano generale ma anche, e soprattutto, in rapporto con la situazione locale, come testimonia la significativa presenza dell’Onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, Presidente Commissione VI – Servizi Sociali e Sanitari dell’A.R.S.” conclude il segretario della FOFI.
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