Medaglie d’oro ai colleghi che hanno toccato il traguardo di 50 anni di iscrizione all’Albo e medaglie d’argento a coloro che ne contano 40. È stato un successo la Festa della professione 2023, curata dall’Ordine dei farmacisti di Roma. A farlo sapere è lo stesso Ordine capitolino, il quale ha reso noto che «la manifestazione, voluta per celebrare i valori della professione farmaceutica, rinsaldando al contempo i vincoli di colleganza nella comunità professionale, è stata aperta dal saluto di benvenuto del presidente Emilio Croce e dalla sua consueta ricognizione sui principali avvenimenti dell’ultimo anno, tra cui la costituzione di una Fondazione, che il consiglio ha ritenuto opportuno intestare al compianto Giacomo Leopardi, presidente del nostro Ordine dal 1972 al 2002».
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Riappropriarsi della dispensazione del farmaco innovativo. Croce ha sottolineato che «la “Fondazione Giacomo Leopardi Ets” si ispira ai principi del terzo settore, non ha scopo di lucro, persegue finalità solidaristiche mediante la promozione dell’assistenza sanitaria e sociale e, nell’ambito di tale attività, provvede alla valorizzazione della figura del farmacista (pubblico e privato), alla formazione, al perfezionamento e all’orientamento professionale del farmacista». Il presidente dell’Ordine di Roma si è soffermato sulla professione del farmacista e sul riconoscimento quale cardine dei servizi sanitari di prossimità nel quadro del Servizio sanitario nazionale. Secondo Croce «alla luce delle disposizioni del Pnrr, si dovranno integrare le reti sanitarie e assistenziali con la farmacia, primo presidio sul territorio, che dovrà riappropriarsi della dispensazione del farmaco innovativo, al momento appannaggio delle strutture pubbliche».
La nuova professione, tra difficoltà e opportunità. Sui fattori rilevanti per lo scenario attuale, Croce ha evidenziato che «l’ampliamento delle attività nel campo dei servizi sanitari di prossimità, l’apertura delle 115 nuove sedi farmaceutiche nella nostra provincia (a seguito del concorso straordinario) e l’impatto demografico sulle nuove iscrizioni in riferimento ai corsi di laurea, rappresentano un insieme di fattori per cui esiste una rilevante sproporzione tra domanda e offerta di laureati in farmacia». Dunque «le difficoltà per reperire colleghi disponibili a prestare attività sia nelle farmacie sul territorio, sia nel settore pubblico (ospedali e Asl) che in quello industriale vanno ricercate anche nell’avvento delle società di capitali, nel pensionamento anticipato nel sistema generale obbligatorio, gestito dall’Inps, dei colleghi che hanno beneficiato della “quota 100” e nella trasformazione del lavoro dipendente: i lavoratori autonomi – Co.co.co e con Partita Iva – sono al momento in Italia 1.557».
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