Mercoledì 5 luglio si è tenuta la Festa della professione, voluta dall’Ordine dei farmacisti di Roma, nel Nobile Collegio chimico farmaceutico, momento in cui sono stati celebrati i valori professionali e conferite le medaglie ai farmacisti che hanno svolto la propria professione per 25 anni. A farlo sapere è stato lo stesso Ordine, il quale ha reso noto che «l’incontro, a cui hanno partecipato i laureati del 1993 e del 1994, si è svolto alla presenza di numerose autorità e ospiti, tra cui Giuseppe Chiné, consigliere di Stato, Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma e Riccardo Mastrangeli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Frosinone, nonché sindaco della medesima città».
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«Rinsaldare i vincoli di colleganza all’interno della comunità professionale»
In occasione dell’evento, Emilio Croce, presidente dell’Ordine, nel porgere a tutti i presenti il saluto del Consiglio dell’Ordine, ha sottolineato l’utilità dell’incontro «per rinsaldare i vincoli di colleganza all’interno della comunità professionale, indispensabili per una riflessione collegiale sulla professione, che sulla spinta dell’emergenza pandemica ha accelerato il suo percorso di trasformazione in direzione dei servizi sanitari di prossimità». La cerimonia è stata preceduta da una tavola rotonda su “La professione e la farmacia di fronte alle sfide della modernità”. All’evento hanno partecipato e sono intervenuti Eugenio Leopardi, presidente di Federfarma Lazio, Venanzio Gizzi, presidente Assofarm, Elio Rosati, segretario regionale Cittadinanzattiva e Corinne Bonadies, responsabile assistenza sanitaria Emapi.
Il ringraziamento di Croce a coloro che hanno favorito la crescita professionale
Nel corso dell’evento, Croce ha sottolineato come l’attuale periodo postpandemico e l’avvio della fase operativa delle riforme delineate dalla missione 6 del Pnrr – da portare a compimento entro il 2026 – costituiscono i due punti sui quali si misurerà l’attività della sanità e dei suoi protagonisti. Dunque, i ringraziamenti di Croce «a tutti quelli che hanno contribuito a favorire il percorso di trasformazione nelle farmacie di direzione dei servizi sanitari di prossimità; ma oggi la farmacia dovrà riprendere la sua vocazione originaria, quella del farmaco, centro motore di tutta l’attività del farmacista».
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