Si è conclusa con l’evento di premiazione al Senato della Repubblica, la prima edizione di One Health Ambassador, iniziativa che ha coinvolto 120 professionisti tra medici di medicina generale, veterinari e farmacisti con l’obiettivo di promuovere una visione integrata e multidisciplinare della salute e riconoscere pratiche virtuose su tutto il territorio italiano. Il progetto, lanciato questa primavera da Boehringer Ingelheim in collaborazione con Edra, ha permesso in questi mesi di intercettare le pratiche virtuose e mappare i professionisti che le agiscono quotidianamente, contribuendo a sensibilizzare sull’importanza dell’approccio One Health, modello che sottolinea l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale e che sta acquisendo sempre maggiori attenzioni e riconoscimento internazionale, come evidenziano i recenti confronti tra i ministri della salute del G7.

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L’impegno nel rendere One Health concreta

Il Comitato Scientifico, coordinato da Stefano Vella, docente di Salute Globale presso l’Università Cattolica di Roma, e Antonio Gaudioso, esperto di politiche sanitarie, e composto da rappresentanti delle principali società scientifiche delle tre professioni, ha stabilito i criteri per selezionare i candidati. I 102 professionisti premiati, rappresentano un esempio di “One Health Ambassador”, e si sono distinti per l’impegno nel rendere One Health concreta, nel loro rapporto quotidiano e di fiducia con i cittadini. Un approccio che può generare valore per loro come professionisti e per i pazienti, un primo passo verso un sistema sanitario territoriale più solido e “circolare”. I vincitori, nominati sul sito ufficiale e premiati con una targa simbolica, sono per il 55,5% medici veterinari, il 27,7% farmacisti e il 16,8% medici di medicina generale. La distribuzione geografica evidenzia la forte partecipazione da regioni come Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna, mentre altre aree, con una maggiore presenza di fauna, risultano meno rappresentate, suggerendo una minore sensibilità nelle zone più vulnerabili a zoonosi.

Momenti per promuovere collaborazione interprofessionale

Se da un lato il progetto ha mappato e riconosciuto i professionisti più preparati sul tema, dall’altro ha evidenziato alcuni punti d’attenzione, grazie a un’analisi sul percepito, su ambizioni e necessità di questi professionisti della salute. Tra questi, la necessità di intensificare momenti che promuovano la collaborazione interprofessionale. Da parte di tutti i professionisti è emerso il desiderio di una maggiore sinergia, per cui secondo gli esperti intervenuti sarebbe auspicabile aumentare le occasioni di formazione e confronto, anche con il prezioso supporto delle società scientifiche e delle istituzioni competenti.

Collaborazione con i medici veterinari

In particolare, la maggior parte dei medici di medicina generale considera fondamentale la collaborazione con i medici veterinari, anche se 11 su 29 dichiarano di non aver mai avuto necessità di consultare un veterinario per diagnosi di zoonosi. Questo risultato mette in luce una carenza nella formazione specifica sul tema delle zoonosi. Al contrario, veterinari e farmacisti dichiarano di collaborare con molta più frequenza con gli altri professionisti della salute. Questi dati rappresentano la volontà di un cambiamento positivo nel modo di concepire e affrontare le sfide sanitarie.

Antibiotico-resistenza, una sfida da vincere

Un altro punto di attenzione emerso riguarda la sfida dell’antibiotico-resistenza, che pure è stata centrale nel G7 a Bari. La preoccupazione per l’uso eccessivo di antibiotici è condivisa da tutti i professionisti, anche se con diverse intensità e frequenze nella percezione del rischio. La quasi totalità dei medici di medicina generale considera l’uso degli antibiotici come un fattore critico per lo sviluppo della resistenza, ma alcuni non sembrano riconoscere pienamente l’importanza dell’antibiogramma. La maggior parte dei medici veterinari considera l’antibiotico-resistenza nella prescrizione, mentre il 69% dei farmacisti raccoglie informazioni sul tema quando dispensa antibiotici, segno di una crescente attenzione a questo problema.

Formazione e sensibilizzazione dei professionisti

Il progetto ha anche evidenziato l’urgenza di un impegno continuo nella formazione e sensibilizzazione dei professionisti. È essenziale sviluppare programmi educativi mirati, in particolare per i medici di medicina generale, per colmare il divario di conoscenze sulle zoonosi. È stato riscontrato un gap significativo nella conoscenza e nella partecipazione, con i medici di medicina generale e i farmacisti che risultano meno coinvolti rispetto ai medici veterinari. Solo il 27,5% dei MMG (8 su 29 partecipanti) ha partecipato a due o più iniziative relative a One Health.

Consapevolezza e informazione sul tema One Health

Stefano Vella, che ha coordinato Comitato Scientifico di One Health Ambassador, ha sottolineato: “One Health Ambassador è un punto di partenza per accrescere consapevolezza e informazione sul tema One Health, responsabilizzando professionisti sanitari, istituzioni e cittadini. Parlare di One Health significa promuovere una visione integrata della salute umana, animale e degli ecosistemi, essenziale per affrontare le sfide globali. Tra le priorità emerse nel corso dell’iniziativa vi sono la necessità di educazione mirata, una maggiore collaborazione tra professionisti e la sensibilizzazione su temi cruciali come l’antibiotico-resistenza, dove l’Italia registra tassi preoccupanti. Il futuro richiede un impegno condiviso per prendersi cura della salute globale, a beneficio nostro e delle generazioni future”.

Affrontare One Health come una sfida condivisa

Antonio Gaudioso, esperto di politiche sanitarie e Vicecoordinatore del Comitato Scientifico “One Health Ambassador”, ha sottolineato la necessità di affrontare One Health come una sfida condivisa: “non si tratta di un semplice tema da aggiungere alle priorità del SSN, ma di un nuovo approccio per ripensare complessivamente le politiche sanitarie,” ha spiegato. Ha poi rimarcato il ruolo determinante che istituzioni e cittadini possono svolgere su questi temi: “Non servono soltanto dichiarazioni di principio, ma azioni concrete. L’istituzione del dipartimento One Health da parte del Ministero della Salute rappresenta un quadro di riferimento che consente di promuovere interventi efficaci”.

Opportunità per costruire una salute globale più resiliente e sostenibile

Infine, il senatore Francesco Zaffini, Presidente della 10° Commissione (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) ha rimarcato il ruolo delle istituzioni nell’incentivare la diffusione di questo modello: “L’approccio One Health rappresenta un’opportunità fondamentale per costruire una salute globale più resiliente e sostenibile, basata sulla medicina di precisione, sulla presa in carico precoce e sulla prevenzione primaria e secondaria. In questo contesto, il medico di medicina generale gioca un ruolo centrale, affiancato da medici ospedalieri, veterinari e farmacisti di comunità. Tra le principali sfide, l’antibiotico-resistenza richiede un impegno congiunto di tutte queste figure, mentre le istituzioni devono promuovere politiche che favoriscano la collaborazione interdisciplinare per affrontarla con efficacia”.

Lo sguardo al futuro di Boehringer Ingelheim

Proprio guardando al futuro, l’iniziativa si inserisce nel percorso che Boehringer ha iniziato da diversi anni accanto a tutti gli attori della salute, con l’obiettivo di contribuire a promuovere un cambiamento culturale sul tema. “Non possiamo trascurare l’impatto anche sociale dell’implementazione di una salute realmente circolare. I professionisti di prossimità che agiscono l’approccio One Health generano reale valore sulla vita e sulla salute delle persone, degli animali e dell’ambiente e incentivare questo approccio significa mettere al centro la salute dei cittadini, rafforzando così il legame di fiducia, già forte, con medici, farmacisti e veterinari. Noi continueremo a fare la nostra parte, pensando “alle generazioni future”, come siamo soliti dire, con la nostra ricerca e il know how in entrambi gli ambiti, e lavorando in sinergia con tutti gli attori coinvolti per promuovere anche momenti come questi e sensibilizzare sul fatto che esiste una sola salute di cui tutti siamo responsabili” ha concluso Karin Ramot, Amministratore Delegato Boehringer Ingelheim Animal Health Italia.

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