Oak Hill Bio, azienda impegnata nell’ambito di terapie in fase di sviluppo clinico nel campo della neonatologia e delle malattie rare, e Chiesi, gruppo biofarmaceutico internazionale orientato alla ricerca (Gruppo Chiesi), hanno annunciato venerdì 17 maggio l’arruolamento del primo paziente nello studio clinico di Fase 2b riavviato recentemente, volto a valutare l’efficacia e la sicurezza di Ohb-607. Come spiegato dall’azienda, si tratta di «un farmaco sperimentale candidato per il trattamento delle complicanze della prematurità estrema, fra cui la displasia broncopolmonare (bronchopulmonary dysplasia Bdp), una patologia grave per la quale non esistono trattamenti approvati».
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Versione ricombinante del fattore di crescita insulino-simile 1
Chiesi Group ha ricordato che «Ohb-607 è una versione ricombinante del fattore di crescita insulino-simile 1 (Igf-1), un elemento chiave per la crescita e lo sviluppo fetale, e della rispettiva proteina legante 3, Igfbp-3. Lo studio di Fase 2a realizzato in precedenza ha dimostrato una riduzione dei casi di displasia broncopolmonare grave e la possibilità di infusione di Ohb-607 senza incorrere in significativi eventi avversi. Tenendo conto di questi risultati, e della mancanza di cure per ridurre complessivamente la morbilità nei neonati estremamente pretermine, Ohb e Gruppo Chiesi sono entusiasti di proseguire gli studi su Ohb-607 per la prevenzione delle complicanze della prematurità».
Potenziale di Ohb-607 nel migliorare gli outcome dei neonati estremamente pretermine
Victoria Niklas, chief medical officer di Oak Hill Bio, ha evidenziato che «in qualità di neonatologa, sono contenta che uno studio clinico così importante sia stato riavviato dopo l’interruzione avvenuta durante il processo di out-licensing verso Oak Hill Bio. Ohb-607 ha il potenziale di migliorare gli outcome dei neonati estremamente pretermine. In Oak Hill Bio, ci impegniamo per compiere progressi nel campo della neonatologia e per offrire le migliori cure e i migliori risultati possibili ai pazienti, insieme ai nostri partner del Gruppo Chiesi».
«Salvaguardare la loro salute è un imperativo morale»
Diego Ardigò, global research & development head di Chiesi Group, ha osservato che «il riavvio di questo studio segna un momento significativo, evidenziando l’impegno condiviso di Chiesi e Oak Hill Bio per far progredire le soluzioni per il gruppo così fragile dei neonati estremamente prematuri. Rispondere ai loro bisogni clinici è qualcosa che va oltre l’indagine scientifica, salvaguardare la loro salute è un imperativo morale».
«Soluzione innovativa per una complicanza della prematurità»
È utile ricordare che lo scorso gennaio Chiesi e Oak Hill Bio avevano stipulato un accordo di licenza, sviluppo e commercializzazione di Ohb-607. All’epoca dell’accordo, Giuseppe Accogli, Ceo del Gruppo Chiesi, aveva commentato positivamente l’iniziativa: «Trovare una soluzione innovativa per una complicanza della prematurità, difficile da trattare, rappresenta un passo importante per Chiesi per i potenziali benefici che può apportare ai bambini nati estremamente prematuri». Secondo Accogli «questa terapia potenzialmente trasformativa può fornire una soluzione innovativa per la displasia broncopolmonare, una delle malattie con le maggiori esigenze mediche insoddisfatte nel campo della neonatologia».
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