Mercoledì 8 maggio 2024 Novartis ha annunciato i dati relativi allo studio di estensione open-label Alithios, che dimostrano un’efficacia prolungata del trattamento in prima linea continuo con ofatumumab fino a sei anni in persone con sclerosi multipla recidivante (Smr) di recente diagnosi. Come spiegato dall’impresa farmaceutica «questi risultati di efficacia includono il 44% in meno di recidive, una riduzione del 96,4% e dell’82,7% delle lesioni (Gd+ T1 e T2) alla risonanza magnetica, e il 24,5% e il 21,6% in meno di eventi di peggioramento confermato della disabilità (Cdw) a 3 e 6 mesi, rispettivamente, rispetto a coloro che sono passati successivamente a ofatumumab da teriflunomide. Da un’analisi separata condotta sulla popolazione complessiva di Alithios è emersa un’efficacia simile con il trattamento continuo con ofatumumab, che è stato anche ben tollerato e ha mostrato un profilo di sicurezza coerente fino a sei anni». In aggiunta a ciò, lo studio ha rilevato «che il trattamento con ofatumumab fino a sei anni è stato ben tollerato e non sono stati identificati segnali di sicurezza inattesi. I tassi di eventi avversi (Ea), Ea gravi, infezioni gravi e tumori maligni sono rimasti stabili senza alcun aumento del rischio nel corso dei sei anni».

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Maggiori informazioni su ofatumumab

Novartis ha riepilogato le caratteristiche peculiari di ofatumumab . In particolare, si tratta di «una terapia mirata alle cellule B, dosata e somministrata con precisione, che offre la flessibilità dell’autosomministrazione, per soggetti adulti affetti da forme recidivanti di sclerosi multipla (Smr). Ofatumumab è il primo anticorpo monoclonale (Mab) anti-CD20 completamente umano, autosomministrato una volta al mese mediante iniezione sottocutanea (Sc) in soggetti con Smr. Il regime di trattamento è stato progettato e testato per migliorare la sicurezza e la tollerabilità e ridurre al minimo il rischio di reazioni sistemiche correlate all’iniezione. Le dosi iniziali di ofatumumab vengono somministrate alle settimane 0, 1 e 2, con la prima iniezione eseguita sotto la guida di un operatore sanitario. Le dosi mensili da 20 mg di ofatumumab sono associate a una rapida riduzione e a una deplezione quasi completa delle cellule B periferiche, senza effetti significativi sulla farmacocinetica dovuti al peso corporeo».

Possibile meccanismo di azione di ofatumumab

Novartis ha evidenziato che «come dimostrato negli studi preclinici, si ritiene che ofatumumab agisca legandosi a un epitopo distinto sulla molecola CD20, inducendo una potente lisi e deplezione delle cellule B. Il meccanismo d’azione selettivo e l’iniezione per via Sc di ofatumumab consentono una somministrazione precisa nei linfonodi, dove è necessaria la deplezione delle cellule B nella Sm, gli studi preclinici hanno dimostrato che può preservare le cellule B presenti nella milza. I dati degli studi principali Asclepios I/II dimostrano l’efficacia di ofatumumab e il suo profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole nei partecipanti con Smr, e lo studio di estensione in aperto Alithios fornisce un ulteriore supporto con dati fino a 6 anni».

Modalità di somministrazione in ambito domiciliare

Quanto alla modalità di somministrazione domiciliare di ofatumumab in dosi mensili di 20 mg/0,4 Ml mediante autoiniettore (Sensoready®), Novartis ha sipegato che «soddisfa le preferenze di molte persone affette da Sm per la sua facilità d’uso e favorisce la compliance e la persistenza dei pazienti alla terapia nel corso del tempo. ofatumumab è stato originariamente sviluppato da Genmab e concesso in licenza a Glaxosmithkline, Novartis ha ottenuto da Glaxosmithkline i diritti per ofatumumab in tutte le indicazioni, compresa la Smr, nel dicembre 2015. Ofatumumab è stato approvato per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla in oltre 90 Paesi nel mondo, con più di 100mila pazienti trattati a marzo 2024».

Controllo della progressione e prevenzione della disabilità

Il docente Massimiliano Mirabella ha spiegato che «nonostante gli enormi passi avanti fatti dalla ricerca che ci hanno fornito valide opzioni terapeutiche, a oggi non disponiamo ancora di una soluzione farmacologica risolutiva per la sclerosi multipla. Le evidenze scientifiche e la pratica clinica ci confermano però che l’inizio precoce di un trattamento ad alta efficacia, come ofatumumab, può avere esiti positivi a lungo termine nel controllo della progressione e nella prevenzione della disabilità».

Profilo di sicurezza combinato a efficacia clinica

Secondo Mirabella «il profilo di sicurezza favorevole di ofatumumab, combinato con la sua alta efficacia clinica a sei anni e la versatilità data dall’autosomministrazione, lo candidano a diventare un trattamento di prima scelta per i pazienti naive con forme recidivanti di sclerosi multipla con malattia attiva, in grado di rallentare la progressione della malattia ma anche di migliorare la qualità della vita delle persone che ci convivono».

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