
«Compito delle leggi civili – si legge nel documento della sottoscrizione – è assicurare il bene comune attraverso il riconoscimento e la difesa dei diritti fondamentali della persona, la promozione della pace e della pubblica moralità. Quando uno o più di questi diritti viene da esse misconosciuto o violato, come il diritto alla vita nel caso di leggi che in vari modi autorizzano e favoriscono aborto e eutanasia, anche se suffragate dal consenso della maggioranza dei cittadini, esse contraddicono la loro ragion d’essere e cessano di essere moralmente obbliganti. Considerato il cambiamento dei costumi sociali – prosegue – con la diffusione della cosiddetta “contraccezione di emergenza” e in assenza di una norma costituzionale di nozione certa circa l’inizio della vita umana, nel rispetto delle libertà fondamentali della persona garantite dall’art. 2 della Costituzione italiana, noi farmacisti, come cittadini, chiediamo che anche ai farmacisti sia riconosciuto e giuridicamente tutelato l’esercizio dell’obiezione di coscienza». I fogli completi di firme vanno spediti o consegnati alla sede dell’associazione, in via della Conciliazione, 10 a Roma. «Questa raccolta firme – scrivono – sarà anche una formidabile occasione per far conoscere la nostra Associazione, l’UCFI, a chi ancora non la conosce, per raccogliere adesioni e magari anche per far nascere nuove sezioni territoriali là dove finora non siamo rappresentati».
[Non perdere le novità di settore: iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.
