“Nutrire è prevenire”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha chiuso la prima Conferenza nazionale sulla nutrizione promossa dal ministero della Salute, che ha visto gli interventi del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, del viceministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli, e del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. La Conferenza, svolta a Roma dal 21 al 23 febbraio, ha visto la partecipazione di tutti gli attori della nutrizione: istituzioni, società scientifiche, accademici, associazioni, filiera agroalimentare – produzione, trasformazione, distribuzione – fino al cittadino consumatore.
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I temi affrontati nella conferenza
Nel corso della tre giorni sono stati affrontati tutti i temi legati alla nutrizione, dagli investimenti in nutrizione al miglioramento dei servizi ai cittadini, passando per la malnutrizione, il ruolo della ristorazione nel promuovere la salute, la riduzione degli sprechi alimentari e la sostenibilità ambientale fino alla prevenzione attraverso i diversi canali di comunicazione. Lo stesso ministro Schillaci ha sottolineato che «sono stati tre giorni di lavoro intenso da cui sono emerse proposte che hanno portato a una sintesi da mettere in campo per rendere la nostra Nazione resiliente, i cittadini più consapevoli e informati, i sevizi di nutrizione clinica e preventiva maggiormente pronti a dare risposte adeguate superando disomogeneità e diseguaglianze». Ciò ribadendo l’importanza di «una sana alimentazione fondata sulla dieta mediterranea italiana, con prodotti della nostra terra e un deciso no ai cibi sintetici, aiuta a migliorare lo stato di salute, a prevenire malattie croniche degenerative che hanno un impatto rilevante sulla spesa sanitaria e sulla mortalità ma anche sul benessere dei cittadini italiani».
Nelle scuole biologi e medici che si occupano di nutrizione
Presente all’evento anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, secondo cui la figura del medico scolastico «sarebbe un valore aggiunto per il nostro Sistema sanitario nazionale e potrebbe diventare la prospettiva vincente in termini di prevenzione. Allo stesso modo credo che, anche dalle scuole elementari, potremmo prevedere biologi e medici che si occupano di nutrizione, per illustrare agli studenti corretti stili di vita e alimentari. Questi sono i concetti che dovremmo mettere in campo per una nuova prevenzione dal basso». Per il ministro Lollobrigida «il Made in Italy nella nutrizione è fondamentale. Dobbiamo spiegare i benefici di un’alimentazione che rende il popolo italiano tra i più longevi al mondo. La demonizzazione di modelli tradizionali porta al tentativo di far passare i cibi iperprocessati come elemento di tutela dell’ambiente, mentre invece fanno danni incalcolabili».
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