Numerosi i vantaggi per farmacie, farmacisti, pazienti ed ASL, introdotti dal nuovo accordo di distribuzione per conto sul territorio casertano. Abbiamo intervistato il Dr. Vincenzo De Lucia, Presidente di Federfarma Caserta ed il Dr. Crescenzo Cinquegrana, Direttore Tecnico di Guacci Distribuzione Farmaceutica, esperto in materia di distribuzione.
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Gentile Dr. De Lucia dove è nata la necessità di riorganizzare la distribuzione per conto sul territorio Casertano?
L’esigenza di proporre un nuovo modello è originata dalla necessità di uniformare i modelli distributivi su tutta la rete delle farmacie. Se parte delle farmacie avevano accordi relativi alla distribuzione per conto, per altre era impossibile operare. Da ciò ne derivava che parte dei pazienti erano costretti a recarsi presso le ASL, spesso lontane centinaia di chilometri dalle loro abitazioni. La riorganizzazione della distribuzione per conto è partita da un’esigenza non solo del cittadino ma anche del SSN, che, soprattutto nei casi di territori remoti ed irraggiungibili, era impossibilitato ad espletare le proprie funzioni e a garantire assistenza.
Dr. De Lucia, quali sono le reali innovazioni di questo sistema?
Il servizio consentirà di avere la reperibilità del farmaco ovunque, in qualsiasi momento ed in qualsiasi istante per il paziente, ciò grazie al “sistema a raggiera” (vedi dopo, ndr). Attualmente il sistema prevede la distribuzione dei farmaci che parte da una singola sede logistica alla quale la ASL invia i farmaci che acquista. Da una sede i farmaci partono verso le farmacie in base agli ordini effettuati. Ovviamente più ci si allontana dalla sede logistica di stoccaggio, maggiori sono le difficoltà nella consegna in termini di tempi e frequenze giornaliere.
L’accordo, innovativo per la Regione Campania, viene intrapreso con la partnership di tutti i distributori dell’ADF, Associazione Distributori Farmaceutici: in pratica il farmaco acquistato dall’ASL viene redistribuito a tutti i distributori appartenenti all’associazione in base a quote di mercato. Il grossista con la maggiore quota di mercato in Campania avrà modo di ricevere i farmaci che verranno poi redistribuiti agli altri distributori. I grossisti in pratica serviranno le farmacie in base all’attuale rete logistica ed organizzazione territoriale. In pratica, la DPC utilizzerà la stessa rete distributiva dei farmaci convenzionati, con la possibilità di doppia consegna giornaliera, il sabato sera, ed eventualmente la domenica mattina.
Dr. De Lucia, come funziona il processo distrivutivo? La farmacia dove invia l’ordine?
La farmacia invia l’ordine al grossista di fiducia che provvederà ad allestire i prodotti ordinati e a consegnarli in farmacia con tempi e modalità solite. In pratica, con questo sistema, tutti i grossisti dell’ADF avranno in stock prodotti altorotanti e garantiranno la disponibilità dei farmaci in DPC. Verranno eliminate tutte le inefficienze ed i rallentamenti attuali: il sistema ad oggi è obsoleto e soprattutto costoso. Avere del personale dedicato, con strutture dedicate, implica maggiori costi alle farmacie, alla ASL, quindi al cittadino.
Quali sono i compensi per le farmacie previsti con il nuovo accordo?
Il nuovo accordo prevederà un rimborso di € 6,25 per pezzo ordinato indipendentemente dal valore del farmaco, al netto dell’IVA.
Quali sono i limiti dei vecchi modelli distributivi rispetto al sistema a raggiera?
Le strutture logistiche adibite ad-hoc alla distribuzione per conto non sono più sostenibili. E’ quindi arrivato il momento di provvedere ad un’ottimizzazione del sistema distributivo, sfruttando quello già presente sul territorio. Per i distributori che operano quotidianamente nelle farmacie, infatti, la distribuzione per conto diventa solo una parte della loro attività quotidiana. Riusciranno quindi a spalmare meglio e gestire i costi fissi, che incideranno meno sul servizio di distribuzione.
Come verranno gestiti gli ordini dalle farmacie?
Uno dei punti di forza del modello è quello della forte caratterizzazione informatica. In pratica, da un lato la logistica viene curata dalla piattaforma WebDPC, mentre, per il controllo delle prescrivibilità dei farmaci, il sistema verrà integrato con Saniarp, piattaforma informatica dell’ASL Caserta attualmente utilizzata in tutta o parte della Campania per la distribuzione dei presidi per diabetici, ossigeno, nefropatia e pronta per future implementazioni.
Quali saranno i vantaggi per le farmacie?
Oltre ad avere una remunerazione cosiddetta “fixed” sul pezzo scambiato e non sul valore del farmaco che quindi potrebbe oscillare al ribasso, le farmacie potranno inviare l’ordine della DPC direttamente con i loro software gestionali, abbandonando l’utilizzo del vecchio FAX.
Presidente, quelle da lei descritte potrebbero essere prove tecniche di nuovi modelli distributivi replicabili su scala nazionale ed utilizzabili come gold standard per nuovi modelli di remunerazione? Il SSN, vista l’eccellenza, non potrebbe esercitare pressioni per estendere questo modello a tutti i farmaci erogati in convenzione?
Si, possibile. Qualche Regione ci sta già pensando. Questo accordo riguarda però specificamente i farmaci in DPC. Il sistema si potrebbe ovviamente estendere, ma Federfarma non sarà d’accordo al fine della tutela della sostenibilità delle farmacie. Parliamo in questo caso di sola DPC.
E la questione relativa ai farmaci Osp2 in Campania?
Anceh gli Osp-2 dovrebbero rientrare in questi modelli distributivi. La Regione Campania attualmente si è assunta la gestione di questi farmaci. Ovviamente con relativi maggiori costi e con l’auspicio che la stessa opti per un sistema distributivo più efficiente e più vicino al cittadino.
Dr. De Lucia con questo modello vengono messi al centro interessi di farmacie, ASL e pazienti?
Certo, contando su un’organizzazione efficiente è ovvio che tutti vincono. Andando a limare le inefficienze, come i ritardi nelle consegne, limitazioni nella presa dell’ordine e vari problemi logistici, il sistema è decisamente migliorato.
Rivoluzione totale come apripista per nuovi modelli distributivi in Campania?
Questa rivoluzione rientra a far parte di una serie di iniziative atte a consolidare i rapporti con l’ASL Caserta che vede in Federfarma un interlocutore “sano” esente da “interessi particolari”. Cerchiamo di migliorare quotidianamente il sistema perché amiamo occuparci della salute della gente. E’ il nostro punto di forza principale e sono certo che noi e i nostri colleghi non smetteranno mai di distogliere le loro attenzioni dai pazienti, vero cardine del sistema. Con questo modello il farmacista torna ad occuparsi della dispensazione del farmaco: non dovrà più occupare il proprio tempo per valutazioni economiche e commerciali come nel reperimento di alcuni tip di farmaci. Le farmacie in definitiva non acquisteranno farmaci, non avranno costi finanziari, costi di gestione del magazzino e quanto altro.
Altre innovazioni con SANIARP?
Vera innovazione è il sistema SANIARP, il cui obiettivo è quello di erogare prestazioni unicamente con la tessera sanitaria. Nei primi tre mesi il servizio in DPC Caserta verrà reso con la ricetta rossa, successivamente tutti i piani dei pazienti verranno inseriti on-line e le farmacie potranno erogare i farmaci in DPC senza ricetta rossa.
La piattaforma sarà integrata con i software gestionali e WEB DPC?
Stiamo lavorando all’integrazione totale di questi sistemi nei software gestionali delle farmacie. Abbiamo coinvolto gran pare delle software house per direzionare lo sviluppo di soluzioni ad-hoc e facilitare le operazioni di routine dei farmacisti, con ovvi risparmi di tempo. Altro punto di forza della WEB DPC è che tarifferà il prodotto erogato in tempo reale. I farmacisti non dovranno fare altro che stampare il riepilogo mensile e totalizzare gli importi erogati inserendoli nella distinta contabile riepilogativa.
L’innovazione nel modello distributivo: “sistema a raggiera”
Abbiamo interpellato il massimo esperto di distribuzione farmaceutica e di modelli organizzativi della distribuzione intermedia, Dr. Crescenzo Cinquegrana, farmacista dirigente in Guacci Distribuzione Farmaceutica, che conosce bene la realtà campana.
Dr. Cinquegrana, dal 1° luglio a Caserta e Provincia come avverrà la distribuzione dei medicinali in DPC?
L’accordo con Federfarma ed ASL per la DPC nella Provincia di Caserta è stato siglato dall’ADF – Associazione Distribuzione Farmaceutica – e quindi, vedrà coinvolti tutti i distributori intermedi del territorio associati ad ADF. Sarà una modalità distributiva sicuramente migliore, più evoluta di quella attuata finora.
Perché la modalità distributiva sarà più efficiente, e quali sono gli elementi che la caratterizzano?
Rispondendole con una battuta, le potrei dire che l'”Età della Pietra” è finita non perché fossero finite le pietre! Scherzi a parte, le nuove modalità di consegna alle farmacie della Provincia avverranno con il sistema “a capofila-raggiera”. In sintesi i medicinali acquistati dalla ASL arriveranno ad un distributore “capofila” che immediatamente provvederà a suddividerli, in base alle quote di mercato IMS, tra i vari distributori della “raggiera”. In tal modo, ogni distributore avrà uno stock di medicinali DPC, con un vantaggio per le farmacie sia in termini di bassi costi di distribuzione, sia di elevati servizi, poiché tali prodotti verranno consegnati con le stesse tempistiche degli ordini convenzionali, ovvero con la doppia consegna giornaliera che, quindi, diventa un vantaggio anche per il cittadino. Da qui deriva l’efficienza del nuovo sistema che è già operativo oltre 100 Province italiane in cui si attua la DPC, e Caserta sarà la prima provincia della Regione Campania ad adottarlo.
Ed i vantaggi per la ASL?
Tantissimi. Infatti, la ASL si interfaccerà in “real time” alla piattaforma distributiva ed avrà in ogni istante la visione del magazzino e delle giacenze. Appositi sistemi di Alert, inoltre, avviseranno la ASL quando taluni prodotti andranno sotto scorta e sarà necessario riordinarli. Infine, la ASL avrà un filodiretto con tutti i distributori intermedi operanti in Regione e, se lo ritenesse necessario, potrà, attraverso la nostra rete, disporre il prelievo di prodotti DPC dai magazzini di altre ASL, in caso di accordi tra di esse. Tutto ciò porterà ad azzerare i mancanti evitando la fuoriuscita di prodotti “in convenzionata”, e garantendo così dei risparmi che potranno essere reinvestiti dalla ASL facendo rientrare ulteriori categorie terapeutiche nella DPC in Farmacia, così come auspicato da Federfarma.
Quindi, un patto ASL-Federfarma-ADF nel segno della Qualità e del Risparmio?
Certamente! E non sono affatto meravigliato della tipologia di Accordo voluto dal Presidente De Lucia e dai Consiglieri di Federfarma Caserta che, in maniera chiara e trasparente, sono riusciti a tutelare gli interessi delle Farmacie e, al tempo stesso, dei cittadini che afferiscono ad esse, coinvolgendo la rete dei Distributori Intermedi che è l’unica a poter contribuire alla modernizzazione ed allo sviluppo di una Sanità di eccellenza.
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