petrosillo promofarma«Vedo grande pericolo per le farmacie»: c’è preoccupazione nelle parole del Presidente di Federfarma Bergamo Giovanni Petrosillo a proposito della delibera approvata dalla Giunta di Regione Lombardia, che introduce un nuovo modello di presa in carico dei pazienti cronici. Il progetto coinvolge 3,5 milioni di pazienti lombardi, divisi in tre fasce a seconda della gravità della patologia, che nei prossimi mesi riceveranno una lettera dalla Ats del loro territorio, nella quale verranno indicati i medici di famiglia e gli ospedali tra cui scegliere per essere “presi in carico”. Si tratta di una evoluzione del Creg, il sistema di percorsi terapeutici e pagamento delle prestazioni dedicato proprio al trattamento delle cronicità. Cinque anni fa partì la sperimentazione, che inizialmente coinvolse 415 medici di famiglia e 40 mila pazienti, assistiti attraverso pacchetti di prestazioni modellati sui percorsi di cura. Con la nuova delibera della giunta di Roberto Maroni, i generalisti dovranno affrontare la concorrenza degli ospedali e potranno partecipare ai bandi per la gestione della presa in carico dei casi. A insorgere, il sindacato autonomo dei medici e non solo. «Questa delibera avrà sicuramente un impatto anche sulle farmacie – sottolinea Petrosillo – Una buona fetta di malati cronici lombardi, si parla di 1 milione e 600 mila, potrebbero essere gestiti direttamente dagli ospedali privati e accreditati o pubblici. È chiaro che in questo modo si rimuove del territorio la cronicità, quella che offre risorse alle farmacie. Si sta facendo esattamente il contrario di quello che si è sempre detto: la gestione della cronicità avrebbe dovuto essere tolta dagli ospedali. Il timore in questo senso è che ci possa essere un impoverimento nell’erogazione da parte delle farmacie». Il progetto non prevede l’esclusione di queste ultime, però, secondo Petrosillo, «quando il cittadino va in ospedale, viene preso in carico per fare tutta una serie di percorsi diagnostici-terapeutici e se nella delibera non si trova scritto che la struttura sanitaria non eroga i farmaci, la preoccupazione cresce.
All’Assemblea dei delegati delle associazioni provinciali – spiega il Presidente di Federfarma Bergamo – ho raccomandato la presidenza di vigilare e tenere alto l’allarme su questo progetto, perché sia ben chiaro al suo interno che le farmacie del territorio non vengano escluse, ma che abbiano un ruolo preciso e che siano citate come possibili partner nella gestione della cronicità».

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