Il farmacista Marco Ternelli ha pubblicato sul portale Farmagalenica.it un articolo nel quale avanza alcune proposte per la Nuova Farmacopea Italiana Ufficiale (13ma edizione). «In seguito all’annuncio – spiega – (atteso e insperato) da parte del ministero della Salute di aver ricostituito la Commissione per la Revisione della Farmacopea Italiana, vale la pena spendere due parole su cosa necessitano davvero i farmacisti galenisti italiani per quanto concerne l’aggiornamento della nuova Farmacopea». Ternelli ricorda che l’ultimo aggiornamento risale al 2010: «È comprensibile come quindi questa sia un’occasione di grandi speranze (e qualche timore), riconoscendo già dalle prime dichiarazioni che le idee sono poche ma ben confuse: ad esempio il fatto si possa detenere il documento in formato elettronico anziché cartaceo. Si risparmia, per carità, ma non è certamente uno dei principali auspici per l’aggiornamento».
Quindi le proposte avanzate. A partire dall’aggiornamento della Tabella 2 (“Sostanze medicinali” di cui le farmacie debbono essere provviste obbligatoriamente”): «Sarà certamente una delle tabelle che verrà aggiornata, inserendo nuovi medicinali o sostanze e togliendone altre (ad esempio alcuni tipi di insuline, ipecauana sciroppo, sieri) che o non esistono più o la cui detenzione è stata superata da altri medicinali innovativi». Quindi la Tabella 3 (“Sostanze, le cui monografie sono presenti nella F.U., da tenere in armadio chiuso a chiave”): «Andranno rimosse sostanze velenose non più esistenti e occorrerà aggiungerne altre di uso consolidato (es. 5-fluorouracile, 4-aminopiridina, ecc.); dovrà essere chiarito che il termine veleno si applica alle sostanze in Tabella 3, ma anche a tutte le sostanze “molto tossiche”, ossia quelle il cui valore della DL50 orale sia inferiore a 25 mg/Kg; sarà necessario ampliare il numero di preparazioni a base di iodio che non richiede il “tutte lettere”». L’articolo prosegue con proposte di modifica per le Tabelle 4 e 5 (“Elenco dei prodotti che il farmacista non può vendere se non in seguito a presentazione di ricetta medica” e “Elenco dei prodotti la cui vendita è subordinata a presentazione di ricetta medica da rinnovare volta per volta e da ritirare dal farmacista”). «Vanno completamente svuotate e deve essere disposto semplicemente che il regime di dispensazione dipende esclusivamente dal regime di dispensazione dell’omologo farmaco prodotto industrialmente; nel caso la stessa molecola sia presente in farmaci con regimi di dispensazione diversi, prevale il meno restrittivo. In questo modo si evitano anacronismi e interpretazioni dovute al fatto che l’AIFA modifica nel corso degli anni il regime di dispensazione dei farmaci prodotti industrialmente, ma tali modifiche non si ripercuotono sui relativi farmaci galenici (che continuano a seguire i dettami delle Tabelle della FU). E al fatto che, diciamolo, le tabelle sono fatte male: a volte riportano classificazioni in principi attivi specifici, a volte una generica indicazione terapeutica, a volte un’area chimico terapeutica». Alla Tabella 6 (“Apparecchi ed utensili obbligatori in farmacia”), poi, «ci sono apparecchiature che non hanno più alcun senso (punto di fusione o alcolometro), mentre ne andrebbero aggiunte diverse: qualsiasi sistema filtrante per polveri (a braccio, cappa, ecc.) deve obbligatoriamente essere HEPA; deve poi essere obbligatorio un dispositivo di pulizia che garantisca un’elevata rimozione di tracce e residui (ad esempio il bagno a ultrasuoni). Infine, Ternelli propone un’altra serie di modifiche, tra le quali spicca «l’abolizione delle cosiddette “normative semplificate”, ossia il DM 2003. Può sembrare incredibile, ma è tempo che le “semplificate” spariscano. Permettere di preparare farmaci su un tavolino qualsiasi non è più razionalmente concepibile».
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