Dal 2020 gli acquisti della sanità pubblica sono vincolati all’uso del Nodo smistamento ordini (Nso). Il sistema è stato reso obbligatorio nello stesso anno per le forniture di prodotti, mentre l’obbligo per i fornitori di servizi è scattato nel 2021. Daniele Marazzi, consigliere delegato del Consorzio Dafne, fa il punto della situazione sull’adozione di questa nuova modalità operativa. «Secondo gli ultimi dati disponibili, aggiornati a settembre 2022 – dichiara a FarmaciaVirtuale.it -, sono stati raggiunti quasi 18,5 milioni di ordini veicolati attraverso il nodo ministeriale. È un dato importante, che mostra una media leggermente superiore al 2021. Guardando ai primi nove mesi di quest’anno abbiamo quindi la certezza che dall’Nso è transitato il totale dell’acquistato degli Enti del Servizio sanitario nazionale. Il fatto che l’andamento degli ordini sia analogo a quello degli scorsi anni dimostra che oggi la soluzione sta entrando pienamente a regime. La situazione è quindi molto confortante».
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Anche i servizi si sono allineati al sistema
Marazzi ripercorre le tappe che hanno condotto al consolidamento, ormai quasi ultimato, del sistema. «I fornitori di matrice industriale (prodotti e beni), che sono stati i primi, nel 2020, a essere investiti da questo obbligo, hanno pienamente metabolizzato la nuova modalità di lavoro entrata a far parte della loro quotidianità. Anzi, c’è molta voglia di andare avanti con il percorso iniziato, passando alla gestione digitale anche della fase di esecuzione dell’ordine, dallo scambio di dati sulla consegna dei beni all’avviso di avvenuto ricevimento fino alla segnalazione di eventuali anomalie. In merito invece ai fornitori di servizi, il 2022 è il primo vero anno in cui tutti sono partiti, sia nell’ambito della distribuzione intermedia sia nella farmacia, che ha visto l’impatto più forte nelle prestazioni di servizi verso gli Enti del Servizio sanitario nazionale. Qui c’è stato qualche elemento di complessità aggiuntiva perché è più complesso strutturare questo processo in modalità elettronica ed è stato necessario qualche aggiustamento. Tuttavia, mettendo a confronto l’andamento mensile degli ordini nei primi nove mesi del 2022 con quello dello stesso periodo dello scorso anno si riscontra un trend lineare e leggermente aumentato».
Ora si attende la fase successiva del processo
A questo punto, Marazzi ritiene che «guardando al futuro, l’auspicio fondamentale è la ripresa, dopo l’emergenza sanitaria, del tavolo di confronto con tutti gli stakeholder per andare avanti e intervenire sugli elementi che richiedono ancora qualche aggiustamento, specie nei servizi. Si potrà così procedere con la digitalizzazione della fase di esecuzione degli ordini, che è stata già prevista dal Legislatore all’interno della legge di bilancio 2018, ma non ha ancora trovato attuazione concreta perché mancano i decreti che ne fissano l’avvio e i riferimenti operativi. L’interesse di tutti, comunque, è decisamente quello di continuare il percorso».
L’intervista integrale
Si rimanda all’intervista integrale disponibile aprendo questo collegamento
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