Come le persone affrontano i mali di stagione e quali sono i prodotti che scelgono per porre rimedio ai loro sintomi sono stati gli aspetti messi al centro dell’incontro che NeoBorocillina Alfasigma ha tenuto a Milano mercoledì 27 novembre 2024. Per indagare queste tematiche, NeoBorocillina Propolmiele+ ha affidato una ricerca di mercato a Emg Different. I risultati sono stati illustrati all’evento dal direttore operativo di Emg, Alessandro Barboro, alla presenza del Brand Manager NeoBorocillina Alfasigma Edoardo Lipari e di Paolo Petrone, Dirigente Medico Orl Ospedale Cto, Bari, che in seconda battuta ha posto l’attenzione sull’abuso degli antibiotici in relazione a questi mali di stagione.
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Il campione di 600 italiani intervistati
«Abbiamo cercato di individuare le abitudini dei consumatori che soffrono della patologia del mal di gola, intervistando un campione di seicento italiani, equamente distribuito per zona geografica-fascia d’età e suddiviso per genere» ha detto Barboro. Gli intervistati hanno tutti sofferto di mal di gola nell’ultimo anno. Il fenomeno ha colpito in maniera fastidiosa l’84,5% delle persone negli ultimi 12 mesi, associato nel 58% dei casi ai classici sintomi di influenza e raffreddore: tosse secca, congestione nasale e mal di testa. Chi ha sofferto di mal di gola ha cercato di porre rimedio in primis con prodotti farmaceutici da banco, senza obbligo di ricetta.
I diversi formati disponibili nelle farmacie
«L’ampia gamma di possibilità di cui si può usufruire in farmacia è riassunta nei tre formati, utilizzati in diversi momenti della giornata, per tenere sotto controllo fastidio e pizzicore: le pastiglie, preferite dall’87% del campione (il 40% le usa mattino e sera), seguite dallo spray (84%), già più topico (con fruizione al bisogno, un po’ più occasionale), e da compresse e sciroppi (77%). È interessante notare che l’11% degli intervistati abbia sottolineato il perdurare della situazione nel tempo, anche in primavera/estate. La durata media del mal di gola è stata di circa 5 giorni, ma è andata anche oltre la settimana (il 26% del campione)». In un primo momento si è prescelto un passaggio in farmacia (54%, con una spiccata accentuazione tra gli users NeoBorocillina, il 63%), il 52% è andato dal medico di famiglia e l’11% dallo specialista. Con il peggioramento della situazione, dopo la fase del fai da te, i prodotti per fronteggiare l’ostica “piccola malattia” sono stati ricercati in farmacia (87%), «molto di più (quasi il doppio) che in parafarmacia / corner presso Gdo (42%)» ha messo in luce Barboro. «La farmacia resta il punto di riferimento per l’acquisto dei prodotti». Il 42% degli intervistati si è rivolto al medico per farsi prescrivere rimedi specifici, seguito dai farmacisti (32%). Le caratteristiche di notorietà, tradizione e autorevolezza hanno fatto prediligere un determinato prodotto, se consigliato anche dal medico.
Il ruolo dell’antibiotico-resistenza
Leggendo il sondaggio Emg, il dott. Paolo Petrone, Dirigente Medico Orl Ospedale Cto, Bari, è rimasto colpito da un dato preciso: il 45% del campione ha utilizzato farmaci che necessitano di prescrizione medica / antibiotici. «Si è proprio appena conclusa la settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici, nel corso della quale l’Organizzazione mondiale della sanità ha ricordato l’importanza di una corretta comunicazione in materia. Anche il sondaggio ricorda che il mal di gola dura in media pochi giorni senza una problematica di origine batterica in corso, l’origine della maggior parte dei problemi è infatti virale. Utilizzare l’antibiotico che avanza dalla precedente prescrizione è quindi una modalità errata. Si calcola che nel 2050 l’antibiotico-resistenza sarà il primo problema di salute a livello mondiale, con le relative conseguenze legate all’impatto economico: chi ne soffrirà necessiterà di allontanarsi dal lavoro, di ospedalizzazione, di cure mediche. Un problema serio e non generico, poiché un semplice intervento di chirurgia ordinaria potrebbe necessitare, per la comparsa di un’infezione, di un antibiotico non più funzionante. Fare educazione sull’uso dei prodotti da banco, nei famosi cinque giorni di mal di gola ricordati dal sondaggio, in opposizione al facile utilizzo dell’antibiotico, è l’indicazione dell’Oms».
Il ruolo dei farmacisti
La spinta a cominciare sempre con i prodotti da banco, anche in relazione alla loro naturalità, mette in evidenza il ruolo dei farmacisti nel consigliare le giuste soluzioni per il mal di gola, «un ruolo che i dati emersi nella ricerca indicano come fondamentale – ha detto Barboro –, anche perché il farmacista divide con il medico il tono della comunicazione, è il primo contatto. È più facile entrare in una farmacia, che magari prendere un appuntamento dal medico. È logico che quando le cose si complicano, il medico di base entra prepotentemente in gioco». Ma è a partire «dalla figura del farmacista – ha concluso Petrone – che è importante costruire le informazioni corrette da rimettere al paziente».
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