Al congresso annuale dell’American society of clinical oncology (Asco) 2025, PharmaMar ha presentato i risultati dello studio di Fase 3 Imforte, valutando l’efficacia della combinazione di lurbinectedin (Zepzelca®) e atezolizumab come terapia di mantenimento di prima linea per il carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso (Es-Sclc). I dati, pubblicati contemporaneamente su The Lancet, hanno evidenziato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo sia nella sopravvivenza libera da progressione (Pfs) che nella sopravvivenza globale (Os). Lo studio, randomizzato e multicentrico, è il primo a ottenere tali risultati in questa specifica popolazione di pazienti.

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Riduzione del rischio di progressione e morte

Dall’analisi dei dati è emerso che la terapia combinata ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 46%, con una sopravvivenza mediana globale di 13,2 mesi rispetto ai 10,6 mesi del solo atezolizumab. La sopravvivenza libera da progressione è risultata pari a 5,4 mesi contro 2,1 mesi. Il profilo di sicurezza non ha mostrato segnali nuovi, con eventi avversi di grado 3-4 registrati nel 25,6% dei pazienti trattati con la combinazione.

Ritardare la progressione e prolungare la sopravvivenza

Javier Jiménez Jiménez, Chief Medical Officer di PharmaMar, ha osservato che «con l’approvazione, i pazienti avranno accesso alla lurbinectedin in una fase più precoce del paradigma terapeutico, dove è possibile aumentare la durata della risposta in una popolazione più ampia di pazienti, ritardando la progressione della malattia e prolungando la sopravvivenza».

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