L’industria farmaceutica è un settore chiave per l’economia italiana, ambito in cui innovazione e produzione di valore si intrecciano per generare progresso e benessere. Su queste premesse si è svolto un evento Farmindustria tenuto al sito produttivo di Novartis a Torre Annunziata. La giornata ha nuovamente acceso i riflettori sull’importanza di preservare e potenziare il patrimonio industriale italiano. La cerimonia di inaugurazione dell’ampliamento dello stabilimento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e il tradizionale taglio del nastro, simbolo di rinnovamento e crescita.
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Il ruolo dell’industria in Italia e nel Mezzogiorno
La sessione è proseguita con una serie di interventi che hanno ribadito come il ruolo dell’industria farmaceutica sia catalizzatore di sviluppo, in particolare per le regioni del Mezzogiorno. I rappresentanti delle istituzioni si sono alternati per discutere le prospettive e le sfide che il settore ha affrontato in un contesto in rapida evoluzione. Tra i relatori, Enrico Caterino, Commissario Straordinario del Comune di Torre Annunziata, e Valentino Confalone, Presidente di Novartis Italia, che hanno fatto quadro sul panorama attuale e futuro dell’industria farmaceutica in Campania e oltre. Nell’evento è stato dato spazio a una tavola rotonda il cui dibattito si è concentrato sulle strategie per rafforzare l’industria farmaceutica in Italia, con uno sguardo alle opportunità di crescita e alle politiche di supporto necessarie.
Garantire ai pazienti accesso equo e omogeneo ai trattamenti
Come sottolineato da Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, «la Regione Campania è una punta di diamante dell’industria farmaceutica nel Mezzogiorno come dimostra la presenza di numerose aziende grandi, medie, piccole che, con sguardo al futuro e creatività, rappresentano al meglio il made in Italy». Guardando ai dati di settore, Cattani ha ricordato che l’industria è «il cuore pulsante dell’economia e della salute con un export che, secondo l’Istat, ha superato i 49 miliardi di euro nel 2023, e una produzione di oltre 50 miliardi. È il dato più alto di sempre. La nostra industria può dare un contributo straordinario alla nazione e rafforzare la sua leadership in Europa non solo in termini di ricerca nelle life sciences, ma soprattutto in termini di benefici per i pazienti a cui deve essere però garantito un accesso equo e omogeneo ai trattamenti, eliminando le differenze regionali ancora presenti».
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