In un mondo sempre più attento alla salute e al benessere, il mercato degli integratori alimentari sta vivendo un boom senza precedenti. Le vendite di questi prodotti sono aumentate del 60% negli ultimi dieci anni, trend che sembra destinato a continuare. Ma qual è il ruolo del farmacista in questo scenario in rapida evoluzione? Per rispondere a questa domanda, abbiamo intervistato Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona. Nella conversazione, Padovani ha esplorato l’importanza del settore degli integratori nel panorama italiano, la fiducia che gli italiani ripongono nei professionisti della salute, oltre al ruolo cruciale che i farmacisti svolgono nel consigliare l’uso di integratori.

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Dottor Padovani, una recente rilevazione ha mostrato un incremento delle vendite di integratori del 60% in più rispetto a 10 anni fa solo attraverso il canale della farmacia. Qual è il ruolo del farmacista in questo contesto?

Il farmacista ricopre un ruolo sempre più rilevante. Il settore degli integratori è molto cresciuto nel panorama italiano, con una stima di vendite che arriverà a 5 miliardi di euro nel 2025. Il 45% degli integratori viene scelto con il consiglio del medico e il 39% con il consiglio del farmacista. Ciò dimostra la fiducia che gli italiani hanno nei professionisti della salute.

In una recente intervista, il professor Garattini ha affermato che la metà degli integratori alimentari non ha alcun tipo di utilità. Condivide questo punto di vista?

Come tutte le cose, ritengo che la metodologia opportuna per affrontare le questioni sia il cosiddetto giusto mezzo. Il professor Garattini ha sempre avuto un punto di vista critico sugli integratori, ma ci sono molti studi e dati che evidenziano l’importanza dell’integrazione. Ad esempio, è evidente che una terapia antibiotica può influire sulla flora intestinale e quindi è indispensabile l’introduzione di fermenti lattici.

Come può il farmacista fare da “paracadute” a eventuali consumi non dovuti di integratori da parte degli utenti?

Il farmacista ha studiato per anni la materia e sicuramente è la persona più competente. Sono convinto che una dieta equilibrata e bilanciata sia la soluzione a tutte le necessità del nostro organismo umano. Tuttavia, esistono situazioni patologiche o periodi della vita in cui si necessita di integratori.

Può fare un esempio di quando un integratore può essere utile?

Un esempio banale ma significativo è l’anemia ferrosa. Con la carne rossa si ha un’assunzione di ferro, ma un comune integratore contiene abbastanza ferro quanto un chilo e mezzo di carne. Quindi, l’integratore può essere molto utile e si raggiunge l’obiettivo molto prima senza affaticare l’apparato digerente.

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