L’Unione tecnica italiana farmacisti (Utifar) condivide le argomentazioni con le quali il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si oppone alla previsione di vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie e nei supermercati. Tale ipotesi, contenuta nel dossier sulle liberalizzazioni al quale sta lavorando il dicastero dello Sviluppo Economico, torna di attualità dopo essere già stata presa in considerazione da precedenti Governi e bocciata dalla Corte di Giustizia europea.
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Ancora una volta, si confondono i farmaci per merce comune e si inserisce il settore farmaceutico in un pacchetto di “ampie liberalizzazioni”.
Ancora una volta, in nome delle liberalizzazioni, si fa finta di non comprendere il delicato equilibrio tra uso appropriato e abuso di farmaci di fascia C tra i quali, ricordiamo, figurano le benzodiazepine, i cortisonici e altre categorie di medicinali molto importanti per la salute pubblica. Si tratta di farmaci delicati e spesso oggetto di utilizzi non appropriati. Smantellare in questo modo un servizio pubblico svolto da privati non rappresenta certamente la spinta economica di cui l’Italia ha bisogno. Sono anni che i ministri della Salute si adoperano per conservare un sistema sanitario efficiente, cercando di far capire ai loro colleghi che la sanità non è solo una voce di spesa.
Se il ministro Federica Guidi vuole far crescere l’Italia stimolando l’aumento del consumo dei farmaci, non vuole bene né all’Italia, né agli italiani.
Eugenio Leopardi
Presidente Utifar
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