La proposta di legge di Bilancio in discussione ha alcune disposizioni che interessano la distribuzione intermedia dei farmaci. In particolare, il testo prevede un incremento della remunerazione per i distributori pari allo 0,65% sul prezzo dei medicinali di classe A e un contributo aggiuntivo di 5 centesimi a confezione sui medesimi farmaci, limitatamente agli anni 2026 e 2027. Le misure, sebbene apprezzate dalla categoria, non sembrano essere sufficienti a risolvere il problema strutturale che affligge il settore da diversi anni.

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Le perdite dei grossisti sulla Fascia A

A far luce su tali dinamiche l’Associazione distributori farmaceutici (Adf) e Federfarma Servizi, secondo cui la distribuzione intermedia «sopporta da anni una remunerazione sul farmaco di classe A, imposta dalla legge, così esigua (pari al 3% sul prezzo del medicinale) da non coprire neppure i costi operativi. I grossisti perdono oltre 25 centesimi per ogni confezione di medicinale di Fascia A consegnato alle farmacie, con la conseguenza che questa compressione dei margini conduce ad erogare sottocosto servizi di interesse pubblico per il SSN mettendo a repentaglio le posizioni lavorative di oltre 17.000 addetti diretti ed indiretti del settore».

Rischio di indebolimento della filiera

Secondo Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, «le misure a sostegno dei distributori intermedi indicate nel disegno di legge di bilancio sono di vitale importanza per tutto il comparto e non sono più rinviabili». Dunque «ignorare la fragilità della distribuzione intermedia, anello centrale ma notoriamente il più debole della filiera del farmaco, significa mettere a rischio l’intero sistema sanitario nazionale, con ricadute economiche e sociali che finirebbero per causare difficoltà e carenze di medicinali ai cittadini. È pertanto urgentissimo mettere in sicurezza la filiera garantendo ai grossisti farmaceutici che sono l’anello vitale tra produzione del farmaco e dispensazione all’utente finale la giusta remunerazione per il servizio pubblico svolto».

Apprezzamento per le misure

Walter Farris, presidente Adf, ha espresso apprezzamento «per le misure a sostegno della categoria previste nel disegno di legge. È finalmente maturata la consapevolezza che senza di esse le nostre aziende, schiacciate da anni di sotto-remunerazione e sempre più gravate da costi crescenti, non potrebbero che tagliare pesantemente il servizio e ridurre quindi numeri e volumi delle forniture dei medicinali con ripercussioni sia sulle aziende fornitrici sia sulle farmacie e quindi sui pazienti».

Necessaria maggiore condivisione delle misure

Farris e Mirone hanno auspicato che «vi sia la più ampia condivisione delle misure riportate nel disegno di legge nell’interesse di tutto il sistema sanitario nazionale e sia consentito ai grossisti di recuperare almeno parzialmente la necessaria marginalità. Potremo così continuare a svolgere il nostro compito di razionale ed efficiente distribuzione dei medicinali attesi tutti i giorni dai pazienti in farmacia».

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