
Le tredici storiche aziende farmaceutiche italiane, note come Fab13, restano un’eccellenza di settore che partecipano alla ricerca, all’innovazione e all’export del Paese. È quanto emerso dal Rapporto di Fondazione Edison, diffuso il 17 marzo 2025, che ha analizzato lo stato dell’industria farmaceutica italiana e i risultati conseguiti nell’ultimo ventennio. Il fatturato complessivo delle Fab13 – Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé Farmaceutici, Ibn Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Neopharmed Gentili, Recordati e Zambon – si attesta intorno ai 17 miliardi di euro, di cui 13 miliardi derivanti dalle vendite all’estero».
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Aziende puntano molto sull’estero
Il dato ha mostrato la forte propensione all’export delle aziende, che hanno saputo espandersi oltre i confini nazionali pur mantenendo salde radici in Italia. Secondo Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison che ha illustrato il Rapporto, «questo accade perché nello scenario italiano i prezzi sono controllati dal Servizio sanitario nazionale, senza contare l’impatto che negli anni ha avuto l’inflazione. Ecco allora che le aziende hanno puntato molto sull’estero, dimostrando ampiamente di essere in grado di crescere.
Mantenere attivo e vitale il Servizio sanitario nazionale
Sergio Dompé, presidente del Gruppo Biofarmaceutico omonimo, a margine dell’evento, ha osservato che «la sfida è duplice. Come italiani dobbiamo riuscire a mantenere attivo e vitale il Servizio sanitario nazionale, che è una risorsa fondamentale per i cittadini. Inoltre, dobbiamo consentire al mondo del lavoro e della ricerca di fare quegli investimenti che qualificano il futuro e lo sviluppo del nostro settore. A questo fine, è necessario migliorare la situazione legislativa, perché così com’è rischia di vedere una riduzione degli investimenti che non ci possiamo permettere».
Continuare a generare valore per il Paese
Per Alessandro Chiesi, presidente Chiesi Farmaceutici Spa, «bisogna consolidare la nostra competitività globale e continuare a generare valore per il Paese: abbiamo bisogno che le istituzioni siano al nostro fianco, perché è fondamentale un impegno forte e congiunto per affrontare le sfide future». Secondo Stefano Mecchia, coordinatore del Gruppo Fab13, «durante la pandemia da Covid-19 abbiamo potuto toccare con mano qual è il valore e l’importanza di un’industria locale. Anche alla luce di questo, è evidente che l’industria nazionale va tutelata oltre il suo impatto industriale, perché significa sicurezza per il nostro Paese».
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