farmacisti svizzeriLa Polizia Federale, tramite una lettera inviata nelle scorse settimane, invita i farmacisti svizzeri a segnalare persone sospette che comprano prodotti potenzialmente utilizzabili per fabbricare esplosivi artigianali: ne dà notizia la testata online del quotidiano “laRegione Ticino” a seguito dell’informazione diffusa da “Le Matin Dimanche” e “SonntagsZeitung”. La circolare della Fedpol esorta i farmacisti a prestare attenzione e denunciare qualsiasi “comportamento bizzarro” da parte di chi si presenta in modo particolarmente nervoso, compra una grande quantità di sostanze chimiche o non vuole dare spiegazioni sull’utilizzo dei prodotti richiesti.
In questi casi il farmacista non dovrà assumersi alcun rischio, ma dovrà annotare mentalmente più dettagli possibili sui clienti sospetti, “accendere la telecamera di sorveglianza” e conservare documenti od oggetti toccati da queste persone in modo da poterne successivamente rilevare il Dna. Il testo diffuso dalla Polizia Federale elenca 15 sostanze chimiche usate nella vita quotidiana che potrebbero servire anche alla fabbricazione di esplosivi: tra queste troviamo solventi per unghie, disinfettanti, decoloranti per capelli, acidi, diserbanti o fertilizzanti, che se combinati possono creare miscele pericolose. L’allarme è stato lanciato in seguito a fatti concreti verificatisi recentemente: gli autori degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi avevano ad esempio cinture esplosive costituite da perossido di acetone, un esplosivo artigianale ottenuto mescolando acqua ossigenata con acetone, usando una piccola quantità di acido solforico o cloridrico che funge da catalizzatore. Queste sostanze in Svizzera si trovano in vendita liberamente e, secondo Fedpol, il rischio che dei criminali se le procurino è reale. I provvedimenti in merito risalgono a inizio dicembre, quando il Consiglio Federale ha incaricato il Dipartimento di giustizia e polizia di sottoporgli un progetto di legge entro la fine del 2017. L’Unione Europea ha già limitato la vendita di queste sostanze nel 2014, iniziativa che rende il mercato svizzero ancora più a rischio di attirare possibili terroristi.

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