Come ogni anno, Federfarma ha reso disponibile la versione aggiornata del report “La farmacia italiana”. La realizzazione editoriale è stata curata interamente da Federfarma con il coordinamento di Paolo Betto, vicedirettore di Federfarma. Si tratta di un documento esaustivo e strutturato che offre una panoramica completa del settore in Italia, con particolare riferimento all’operato delle circa 20mila farmacie private iscritte a Federfarma. Il contenuto del report è organizzato in sezioni tematiche e capitoli sugli specifici aspetti del settore. Tra questi, il rapporto con il pubblico e le iniziative di responsabilità sociale, a dimostrazione dell’impegno delle farmacie verso la collettività. A ciò si aggiunge l’accessibilità del servizio, con dati sulla capillarità della rete farmaceutica e sulla sua evoluzione nel tempo.
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Focus sulle prospettive del settore
Non mancano nozioni sulla vera e propria “impresa farmacia”: la sezione analizza la struttura proprietaria e organizzativa delle farmacie in Italia. Dunque, un focus sull’occupazione in farmacia, a cui si aggiungono le caratteristiche strutturali ed economiche delle farmacie, con gli approfondimenti sulla situazione delle farmacie rurali. Attenzione anche alla distribuzione del farmaco, area in cui vengono presi in esame i diversi canali distributivi e l’impatto delle liberalizzazioni sul settore. Spazio anche alla e-pharmacy, sezione che illustra il livello di informatizzazione delle farmacie e i servizi innovativi erogati. Infine, uno sguardo sulle prospettive future e gli sviluppi attesi del ruolo delle farmacie nel sistema sanitario. Ogni capitolo è arricchito da dati statistici, grafici e tabelle che supportano l’analisi e facilitano la comprensione dei fenomeni descritti.
Le tre attività fondamentali delle farmacie
Nell’introduzione al report, Marco Cossolo, presidente Federfarma, ha ricordato che «il posizionamento della farmacia in termini di territorializzazione del servizio sanitario comporta l’individuazione di un nuovo ruolo della farmacia stessa». Questo ruolo, secondo il presidente Cossolo, è «basato su tre attività fondamentali: la dispensazione del farmaco, la partecipazione alla presa in carico del paziente cronico e l’erogazione di servizi di primo e secondo livello – rivolti, cioè, rispettivamente alla popolazione generale e a singoli pazienti su prescrizione medica –». Cossolo ha ricordato che «tale modello, incardinato nel sistema di assistenza territoriale delineato dal Dm 77/2022 e concretamente inserito nella rete di telemedicina e di assistenza ai pazienti cronici e anziani, potrà far diventare la farmacia un’unità sanitaria territoriale di base per l’assistenza a bacini di utenza di 3mila abitanti (dato medio di abitanti serviti da una farmacia), garantendo così un effettivo approccio di prossimità del Ssn sul territorio»
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