«580 milioni di euro, di cui 125 andranno a sostenere un aumento della capacità produttiva e a costruire le competenze per il futuro: è la cifra imponente che Johnson & Johnson Innovative Medicine investirà in Italia nei prossimi cinque anni, a testimonianza del suo rinnovato impegno nel nostro Paese». È quanto ha fatto sapere Johnson & Johnson, azienda farmaceutica e biotecnologica statunitense, in un evento dedicato tenuto il 14 giugno 2024 allo stabilimento di Borgo San Michele, in provincia di Latina. Come spiegato dall’impresa «l’annuncio si inserisce all’interno di un piano strategico che ha previsto una crescita degli investimenti in Italia del 9,2% ogni anno nel periodo 2019-2023, tre volte superiore rispetto alla media del settore farmaceutico, secondo un nuovo studio di The European House – Ambrosetti. Questo si è tradotto in un incremento del 15% dell’occupazione in Italia negli ultimi cinque anni, arrivando a circa 1.400 dipendenti in tutto il Paese».
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Nuove tecnologie di produzione di Johnson & Johnson
Sempre sul tema degli investimenti, J&J ha spiegato che «negli ultimi cinque anni, l’azienda ha investito quasi 50 milioni di euro in Italia (+11,7% ogni anno dal 2019). Gli investimenti in ricerca e sviluppo favoriscono anche un forte impegno verso la ricerca scientifica nel Paese. Nel 2023, Johnson & Johnson Innovative Medicine ha gestito 114 studi clinici e collaborato con 993 centri di ricerca in Italia, offrendo un accesso alle cure a più di 5mila pazienti». Centralità anche del sito di Latina, il quale «rappresenta una parte importante della catena di approvvigionamento globale di Johnson & Johnson» e «produce più di quattro miliardi di compresse all’anno, per circa 30 prodotti diversi, e il 97% della produzione viene esportato, raggiungendo i pazienti in tutto il mondo». In tale direzione «il piano di investimenti consentirà un aumento della capacità produttiva di oltre il 25%, in quanto comprenderà progetti innovativi per supportare i prodotti in fase di sviluppo e nuove tecnologie di produzione, come la Flex Line, per gestire in modo più efficiente il confezionamento di piccoli lotti di produzione e una nuova linea di produzione continua che ridurrà il tempo totale di produzione end-to-end e consentirà ai farmaci di raggiungere i pazienti più rapidamente».
A Latina Sicurezza, qualità e affidabilità
Jorge Lopez, general manager dello stabilimento Johnson & Johnson di Latina, ha spiegato che il sito «sta vivendo un’evoluzione significativa in quanto stiamo potenziando le nostre capacità per servire un maggior numero di pazienti con prodotti innovativi. È stato riconosciuto come sito 4IR (Industria 4.0) dal World Economic Forum grazie al nostro impegno per l’innovazione e la sostenibilità. Questo è un momento davvero entusiasmante per il nostro sito. Abbiamo dei collaboratori molto appassionati e impegnati, che si concentrano sulla sicurezza, sulla qualità e sull’affidabilità, mentre lavoriamo per fornire farmaci ai pazienti di tutto il mondo ogni giorno».
Investimenti per crescita del portfolio farmaci
Oladapo Ajayi, vicepresidente, Innovative Medicine Supply Chain di Johnson & Johnson, ha ricordato che «Johnson & Johnson ha una presenza produttiva significativa in tutta Europa e il sito di Latina è una parte importante della nostra rete globale. Continuiamo a fare importanti investimenti nella nostra supply chain per supportare la crescita del nostro attuale portafoglio di farmaci e la nostra pipeline di soluzioni innovative, che ci permetteranno di continuare a fornire prodotti ai milioni di pazienti in tutto il mondo che si affidano a noi ogni giorno».
Impegno concreto per attrattività e competitività del Paese
Mario Sturion, managing director di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia, ha ricordato la storia di J&J nel Paese: «Dal 1975 siamo un’azienda fortemente radicata in Italia. Con questo straordinario investimento rafforziamo il nostro impegno concreto per favorire e aumentare l’attrattività e la competitività del Paese, rafforzando la ricerca e la produzione farmaceutica di eccellenza. Confidiamo che l’innovazione continui a essere accolta e adeguatamente riconosciuta, che l’ecosistema degli studi clinici migliori e diventi più veloce e che il dialogo costruttivo tra istituzioni e industria, già intavolato dal governo, prosegua e rimanga attivo. Ogni giorno lavoriamo insieme a tutti i nostri stakeholder del sistema sanitario per contribuire allo sviluppo del settore, con l’obiettivo di portare l’innovazione ai nostri pazienti e al Servizio sanitario nazionale».
Settore farmaceutico come modello di crescita del Made in Italy
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made In Italy, presente alla presentazione, ha spiegato che «l’evento ci dimostra come il settore farmaceutico sia diventato un nuovo modello di crescita del Made in Italy, grazie agli imponenti investimenti in ricerca e innovazione. Questa crescita, trainata per il 60% dalle aziende estere, consente al tessuto produttivo locale coinvolto nella filiera di crescere altrettanto e ne favorisce l’internazionalizzazione. Si tratta di un settore che può dare grandi soddisfazioni per aprire l’Italia al mondo e portare il mondo in Italia. L’Italia, a seguito delle elezioni europee, è diventata il paese più affidabile a livello europeo in grado di attrarre sempre di più investimenti esteri».
Rafforzamento del settore farmaceutico e biomedicale
Per Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, «il polo farmaceutico del Lazio ha un ruolo cruciale. È un settore che punta sulla qualità come dimostra il livello del personale impiegato e il grande investimento nei settori della ricerca e dello sviluppo. L’obiettivo per il futuro resta quello di rafforzare ulteriormente il settore farmaceutico e biomedicale e lanciare, come progetto strutturale il Rome Technopole, anche grazie alle risorse che arrivano dal Pnrr, dando così nuova linfa al settore industriale e costruendo allo stesso tempo risposte concrete ai bisogni di salute delle persone in ambito diagnostico e terapeutico».
Presenza di J&J in Lazio è motivo di vanto
Nicola Calandrini, presidente della commissione Bilancio del Senato, ha dichiarato che «poter vantare sul territorio laziale la presenza di un’azienda di tale portata è di estrema rilevanza per la nostra comunità. La nostra sfida in commissione Bilancio è quello di promuovere una diversa contabilizzazione della spesa sanitaria al fine di poter considerare una parte delle risorse destinate alla tutela della salute come investimento e non come un costo corrente. Lavoriamo, con la collaborazione di tutte le forze politiche, per raggiungere questo obiettivo, prima di tutto a livello europeo e quindi nel contesto nazionale».
Radicamento sul territorio di imprese a capitale internazionale e nazionale
Per Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, «l’annuncio di Johnson & Johnson, che investirà in Italia 580 milioni di euro nei prossimi cinque anni è un’ulteriore prova che l’industria farmaceutica nel complesso continua a credere saldamente nella nostra nazione. Non è un caso che la produzione abbia superato i 50 miliardi di euro, con un export di 49. Export che a Latina ha toccato i 2 miliardi nel primo trimestre 2024, +41% rispetto al 2023, consolidando la prima posizione nel Paese. In Italia poi l’occupazione farmaceutica, soprattutto di giovani e donne, continua a crescere, raggiungendo i 70mila addetti. Risultati frutto di investimenti, oltre 3,5 miliardi in totale, che dimostrano il profondo radicamento sul territorio di imprese a capitale internazionale e nazionale. Con nuove regole in grado di attrarre investimenti si potrà fare ancora di più. Una strada che il governo italiano sta percorrendo perché considera importante e strategico il settore delle life sciences».
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