
In occasione della decima Giornata nazionale del malato oncologico, celebrata la terza domenica di maggio, il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha ribadito l’importanza di innovazione e accesso alle terapie come pilastri fondamentali per migliorare le prospettive di cura dei pazienti oncologici. Secondo Cattani «innovazione e accesso sono le due vie da percorrere per assicurare ai pazienti oncologici nuove speranze di cura. Grazie anche alla Ricerca farmaceutica oggi nella nostra Nazione 3,7 milioni di cittadini vivono dopo una diagnosi di tumore, 1 milione in più rispetto a 10 anni fa (+37%)».
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Innovazione e sviluppo grazie all’industria farmaceutica
Il Presidente di Farmindustria ha osservato che «dall’innovazione dell’industria farmaceutica possono arrivare importanti risultati. Il 40% dei 24mila farmaci in sviluppo nel mondo riguarda l’area dei tumori e in Italia, secondo l’Agenzia italiana del farmaco, il 35% degli studi clinici è relativo alle neoplasie». Inoltre, secondo Cattani «l’intelligenza artificiale, che già sta portando risultati importanti, permetterà progressi ulteriori, con la riduzione dei tempi della Ricerca e l’aumento delle molecole identificate. E gli studi clinici decentralizzati consentiranno ai pazienti di partecipare da casa agli studi, grazie a servizi come la consegna e la somministrazione del farmaco a domicilio, il telemonitoraggio da remoto dei parametri, le televisite di controllo, che migliorano la qualità di vita perché riducono gli spostamenti verso i centri».
L’uso dei farmaci oncologici in Italia
Per Cattani «l’Italia, secondo un recente studio Efpia, registra una quota superiore di farmaci oncologici disponibili superiore alla media europea, ma occorre la velocizzazione dei tempi di autorizzazione e la riduzione delle differenze tuttora esistenti a livello regionale». Dunque «per rendere più agevole la condizione dei malati oncologici e dei loro familiari è fondamentale garantire la prossimità delle cure assistenziali, la formazione degli operatori sanitari, con le competenze in costante aggiornamento, la sensibilizzazione crescente su tematiche così importanti, attraverso azioni sinergiche che coinvolgano il maggior numero di attori possibile. E l’avanzamento dei processi di cura che tra l’altro consentono di migliorare l’uso delle risorse e ridurre la spesa complessiva per cura e assistenza. Una società coesa e altruista è resiliente, in grado di offrire le giuste risposte, anche assistenziali, ai bisogni di salute dei cittadini».
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