Incyte, azienda biofarmaceutica globale specializzata nella ricerca di soluzioni innovative per rispondere a bisogni terapeutici insoddisfatti, ha selezionato 16 giovani talenti attraverso il progetto dell’Iai (Inflammation and auto immune disease) academy. I giovani professionisti, con un’età media di 26 anni, rafforzeranno la business unit dedicata alle patologie infiammatorie e autoimmuni, con l’obiettivo di rivoluzionare l’approccio terapeutico in ambito dermatologico, in particolare per patologie come vitiligine, dermatite atopica e idrosadenite suppurativa, caratterizzate da un elevato bisogno clinico non soddisfatto.
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L’iniziativa di Incyte mira ad avvicinare i giovani al settore biotech
Con il modello di acquisizione di talenti, Incyte si propone di avvicinare le nuove generazioni al settore biotech, comparto in rapida espansione e ricco di opportunità professionali, di cui però spesso manca una piena consapevolezza al termine dei percorsi universitari. A conferma di tale tendenza, l’indagine commissionata da Incyte e realizzata da Emg Different – società di ricerche di mercato del Gruppo Adnkronos – ha esplorato la percezione delle aziende biotech in ambito lifescience su un campione di circa 300 giovani laureati e laureandi in facoltà scientifiche, con un’età media di 23 anni.
Il 51% dei giovani non conosce le figure professionali del biotech
Nonostante oltre la metà degli intervistati abbia confermato l’interesse a intraprendere una carriera nel settore, motivata principalmente dalla possibilità di contribuire alla salute pubblica e migliorare la qualità di vita delle persone, il 51% del campione ha dimostrato scarsa familiarità con le figure professionali presenti all’interno di un’azienda biotech. Addirittura, il 73% non è stato in grado di citare spontaneamente alcun ruolo professionale specifico di questo settore. Risulta fondamentale, dunque, la stretta collaborazione tra aziende e università per aiutare i giovani ad acquisire maggiore consapevolezza e garantire una crescente integrazione tra formazione e lavoro, specialmente in settori altamente specializzati come quello delle biotecnologie applicate alla salute.
Mastandrea: «Capacità di generare un valore condiviso»
Onofrio Mastandrea, vice presidente e general manager di Incyte Italia, ha osservato che «il progetto dell’Iai Academy nasce dalla consapevolezza che oggi realtà come Incyte hanno un ruolo più ampio e articolato, che si estende oltre i confini dell’azienda. Il concetto di responsabilità sociale si traduce nella capacità di generare un valore condiviso, che impatta anche la comunità in cui l’azienda opera». Secondo Mastandrea «l’Iai Academy è un esempio concreto di come sia possibile riunire la dimensione del business con quella sociale: attraverso l’ingresso in azienda di questi giovani talenti abbiamo aumentato la nostra competitività e, al tempo stesso, contribuito a facilitare l’incontro tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro. Incyte è un’azienda orientata al futuro, crediamo fortemente nel potenziale delle nuove generazioni e nell’importanza di investire sullo sviluppo dei giovani talenti: questo progetto ribadisce il nostro impegno, che desideriamo portare avanti insieme alle istituzioni e all’accademia».
Idea di una formazione integrale
Andrea Rossi, amministratore delegato e direttore generale dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – entità che ha accolto e risposto favorevolmente alla call to action di Incyte –, ha spiegato che «la mission dell’Università Campus Bio Medico di Roma è legata fortemente all’idea di una formazione integrale. Puntiamo a formare non solo generazioni di validi professionisti nei campi della medicina, della salute e delle life science ma anche ad accompagnare le nostre studentesse e i nostri studenti nel loro percorso di crescita personale e avvicinamento al mondo del lavoro». Secondo Rossi «la partnership con Incyte Italia si inserisce proprio in questo solco, promuovendo l’incontro tra domanda e offerta di competenze e permettendo di esprimere a pieno il potenziale dei nostri talenti».
Percorsi universitari e professionali in materie scientifiche
Marta Schifone, deputato della Repubblica e membro della dodicesima commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, nonché promotrice della legge 187/2023 sull’istituzione della Settimana Stem, ha evidenziato che «a pochi mesi dall’approvazione della legge per l’istituzione della Settimana nazionale delle discipline Stem, di cui sono stata promotrice, veder crescere l’attenzione attorno ai percorsi universitari e professionali in materie scientifiche e tecnologiche mi riempie di orgoglio. Scuola, università, istituzioni e imprese devono intensificare la loro collaborazione per promuovere l’acquisizione e la valorizzazione di queste competenze, fondamentali per guidare il progresso scientifico e per affrontare le sfide di oggi e di domani».
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