Il Pharmaceutical group of the european union (Pgeu), organizzazione internazionale che rappresenta una comunità con più di 400mila farmacisti in tutta Europa, spegne le prime 60 candeline, festeggiando questa ricorrenza con un evento speciale al Parlamento europeo. Ne dà notizia la stessa organizzazione, la quale sottolinea che «questa è un’occasione per riconoscere il contributo vitale dei farmacisti di comunità alla salute delle persone negli ultimi decenni e discutere su come modellare la farmacia del futuro per soddisfare meglio le esigenze dei pazienti». Per l’occorrenza, svolta presso il Parlamento europeo, si riuniscono alti funzionari della Commissione europea e dell’Ocse, rappresentanti di pazienti, altre organizzazioni di professionisti della sanità, componenti dell’industria sanitaria ed infine membri della Pgeu. Ciò, spiega il Pgeu, «per discutere del ruolo dei farmacisti della comunità nel garantire l’accesso ai medicinali e nel contribuire alla sostenibilità dei sistemi sanitari».
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«Gli ultimi 60 anni – sottolinea Michal Byliniak, presidente del Pgeu – hanno visto molti cambiamenti nella fornitura di assistenza sanitaria e la pratica della farmacia si è evoluta e migliorata insieme ai sistemi sanitari europei. I farmacisti di comunità sono pronti a sviluppare ulteriormente il loro ruolo nel fornire servizi di prevenzione e assistenza ai pazienti di alta qualità e promuovere l’uso sicuro ed efficace di medicinali e dispositivi medici». In tale direzione, evidenzia il dirigente, «ci impegniamo a lavorare a stretto contatto con altri professionisti sanitari come parte di un team sanitario integrato, per aiutare a progredire nella digitalizzazione dell’assistenza sanitaria e continuare a servire come fonte affidabile di informazioni sulla salute per i pazienti». Lo scorso febbraio lo stesso Pgeu aveva pubblicato un position paper nel quale aveva evidenziato che l’analisi delle grandi moli di dati, assieme all’intelligenza artificiale, saranno fondamentali per il lavoro dei farmacisti e, più in generale, per il settore della salute. Secondo l’associazione, «la comunità dei farmacisti considera le tecnologie innovative a automatizzate come uno strumento utile a supporto e complemento della loro esperienza professionale, al fine di rendere i servizi resi ai pazienti più efficaci, sostenibili e di alta qualità».
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