Il ministro della Salute Giulia Grillo, del Movimento 5 Stelle, si è espressa in merito al discusso tema delle liberalizzazioni nel settore della farmacia. Il giornalista di Radio Capital Massimo Giannini ha rivolto infatti al membro del governo Conte la seguente domanda: «Esiste in questo momento in Parlamento una proposta di legge che propone di aumentare al 51% la soglia minima, nelle quote di capitale delle farmacie, riservata ai farmacisti regolarmente iscritti all’albo professionale». «Poiché sappiamo – ha aggiunto – che nel settore della farmacia il tema delle liberalizzazioni e dell’apertura al mercato è molto importante, qual è la sua posizione?».

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Giulia Grillo ha risposto spiegando di essere «contraria alla misura che ha varato il precedente governo, perché uccide completamente il sistema delle farmacie italiane. Bisogna scegliere quale modello si vuole. Se vogliamo quello delle multinazionali, come in alcuni Paesi europei, nel quale si arricchiscono solamente le grandi aziende e i farmacisti sono degli operai a tutti gli effetti, io come ministro non lo trovo giusto. Noi abbiamo un sistema nel quale le farmacie garantiscono un servizio pubblico e sono vicine ai cittadini: non vedo perché si debba fare un regalo alle multinazionali che trattano i farmacisti come degli impiegati qualunque. Mi spiace ma la trovo una scelta dalla quale non traiamo alcun vantaggio economico, e in più distruggiamo il sistema-farmacia». Come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, Giorgio Trizzino, parlamentare del M5S, primo firmatario di un disegno di legge volto al contenimento del capitale nelle farmacie, si è detto convinto «che la farmacia possa, e anzi, debba dare un contributo importante nell’avvicinare la sanità ai cittadini, consentendo loro di curarsi al meglio e di fare prevenzione nel modo più semplice, economico e agevole possibile. Proprio per l’importanza della funzione sociale e sanitaria della farmacia in questi mesi ho portato avanti una battaglia per far sì che l’ingresso delle società di capitale nel vostro settore non determinasse uno stravolgimento del ruolo e dell’impostazione professionale dell’attività delle farmacie».

Più nello specifico, il deputato ha spiegato: «Abbiamo visto come l’emendamento approvato in commissione alla Camera sul 51% ai farmacisti sia stato poi espunto prima dell’approvazione da parte dell’Aula. Ci sono interessi di grandi gruppi che premono per avere il controllo delle farmacie. Da parte mia vi assicuro l’impegno a difendere il principio dell’autonomia professionale della farmacia in cui credo, come ho dimostrato con l’attività parlamentare di questi mesi».

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