«Sono convinto che la farmacia possa, e anzi, debba dare un contributo importante nell’avvicinare la sanità ai cittadini, consentendo loro di curarsi al meglio e di fare prevenzione nel modo più semplice, economico e agevole possibile. Proprio per l’importanza della funzione sociale e sanitaria della farmacia in questi mesi ho portato avanti una battaglia per far sì che l’ingresso delle società di capitale nel vostro settore non determinasse uno stravolgimento del ruolo e dell’impostazione professionale dell’attività delle farmacie». Sono queste le parole di Giorgio Trizzino, medico palermitano e parlamentare del gruppo del Movimento 5 stelle, intervenuto ad un convegno a Cosmofarma in occasione dei 50 anni di Federfarma. Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, Trizzino è primo firmatario del disegno di legge recante “Modifica all’articolo 7 della legge 8 novembre 1991, n. 362, in materia di titolarità e gestione delle farmacie private da parte di società”, rubricato alla Camera con il numero C. 1715 in data 29 marzo 2019, al momento non assegnato ad alcuna commissione.

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«In questi mesi di attività parlamentare – commenta Trizzino, alla presenza dei vertici di Feferfarma -, ho avuto modo di approfondire le tematiche che vi riguardano e di apprezzare il contributo che le farmacie danno sul territorio, con la dispensazione professionale dei farmaci, con i nuovi servizi, con l’assistenza ai pazienti cronici. Ma soprattutto, devo riconoscere che la farmacia ha una fondamentale funzione sociale: per le persone più fragili, per gli anziani, per le famiglie è un importantissimo punto di riferimento, a fronte della difficoltà del Servizio sanitario nazionale di garantire attenzione e risposte tempestive a tutti». Con riferimento alle società di capitali, il parlamentare evidenzia che «non capisco, perché, quando si è affrontato il tema delle società di avvocati si sia prevista una garanzia ancora più stringente di questa (2/3 del capitale sociale in mano a soci avvocati), mentre quando si è trattato di regolare le società titolari di farmacia si sia lasciata mano libera al capitale, consentendo ai grandi gruppi di acquisire il 100% della proprietà delle farmacie con l’unico paletto di non acquisire più del 20% delle farmacie esistenti in una Regione».

A tal proposito, spiega, «se vogliamo valorizzare la farmacia come presidio sanitario, mettendo al primo posto la professione e non il profitto, la farmacia deve essere controllata dai farmacisti», ciò mettendo «un argine al dilagare delle multinazionali che trasferiscono i propri profitti all’estero e privano il settore di risorse che sono invece necessarie per potenziare il servizio, ammodernarlo, migliorandone l’efficienza, senza snaturarne però la natura e l’approccio professionale nei confronti delle esigenze del cittadino». In tale ottica, illustra, «è necessario anche mantenere l’efficienza complessiva e la capillarità del sistema. Non ci servono poche grandi farmacie nelle zone commercialmente più appetibili, sul modello dei drugstore americani, in grado di sbaragliare la concorrenza; abbiamo bisogno di tante farmacie efficienti, gestite da professionisti, presenti ovunque, attente ai bisogni delle persone».

Trizzino pone inoltre l’attenzione sulla malavita all’interno del settore, portando alla luce «un altro forte rischio che il capitale porta con sé», ovvero le «infiltrazioni malavitose e del riciclaggio di denaro sporco», definite «una battaglia dura e difficile, come dimostra la difficoltà di far passare misure che arginino lo strapotere del capitale». In aggiunta a ciò, «abbiamo visto come l’emendamento approvato in commissione alla Camera sul 51% ai farmacisti sia stato poi espunto prima dell’approvazione da parte dell’Aula. Ci sono interessi di grandi gruppi che premono per avere il controllo delle farmacie. Da parte mia vi assicuro l’impegno a difendere il principio dell’autonomia professionale della farmacia in cui credo, come ho dimostrato con l’attività parlamentare di questi mesi». Da qui, l’appello del parlamentare pentastellato all’indirizzo dei presenti: «Confido nel vostro sostegno in questa battaglia nel comune interesse di avere una farmacia professionale, capillare, pulita e onesta e vicina alle persone».

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