Il futuro della farmacia italiana è fatto di nuovi servizi, di coraggio da parte dei giovani professionisti e di sacrifici. È questa la sintesi del pensiero di Ornella Barra, dirigente del colosso Walgreen Boots Alliance, che con l’approvazione della legge sulla Concorrenza potrebbe entrare nel settore investendo anche in modo massiccio. In un’intervista pubblicata dal Secolo XIX, dopo aver parlato a due eventi nella città di Genova, la dirigente ha tracciato il quadro di quello che a suo avviso è l’avvenire del settore. A partire dai giovani, che a suo avviso non devono soltanto conoscere la materia ma anche imparare le lingue straniere, «soprattutto l’inglese», e cercare lavoro non più «a portata di mano, ma uscendo dalla loro “confort zone”, e assumendosi dei rischi». Quanto alla farmacia, secondo Ornella Barra essa «grazie a network capillari in pressoché ogni parte del mondo rappresenta il punto di accesso più immediato per molte comunità ai servizi per la salute, in una relazione diretta con il paziente». Ma ciò mantenendo un ruolo particolare: «Il farmacista è il professionista della salute che più di ogni altro è un imprenditore. E può rafforzare il suo ruolo con l’offerta di prodotti e servizi. Negli Stati Uniti facciamo vaccinazioni, re-fill, le apps per misurare la pressione o i livelli di glucosio, o ancora i servizi di consulto del medico via video. In Europa, attraverso Alphega, gli screening sui nei, servizio che ritengo possa diffondersi anche in Italia. Penso anche ai test per il mal di gola con tamponi: serve capire subito, senza andare all’ospedale o dal medico, se serve l’antibiotico o basta l’antinfiammatorio». Per quanto riguarda un possibile ingresso di Walgreens nel mercato italiano, Ornella Barra ha confermato l’interessamento, ma anche il fatto che i tempi non potranno che essere lunghi. Quindi la dirigente ha raccontato qual è la strategia di Walgreens Boots Alliance: «La nostra è una realtà unica, che combina tra loro business chiave nel mondo della farmacia: opera infatti in maniera integrata e completa dall’ingrosso al retail, dalle attività di ricerca e sviluppo ai brand. Abbiamo anche grande capacità di adattarci ai cambiamenti. L’operazione portata a termine con Rite Aid negli Stati Uniti dimostra la nostra capacità di reagire a situazioni esterne. Prima di arrivare ad una soluzione accettabile dal punto di vista Antitrust, abbiamo dovuto avanzare tre diverse proposte».
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