I giovani farmacisti sotto la “lente” di un’indagine Censis-FOFI

La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani promuove – in collaborazione con la Fondazione Censis – una ricerca demoscopica intitolata «I nuovi scenari professionali dei laureati in farmacia». L’obiettivo, ha spiegato il presidente Andrea Mandelli, è di «fotografare le tendenze evolutive attualmente in atto per poter pianificare strategie di sviluppo future». In una lettera indirizzata ai titolari, il dirigente ricorda anche infatti come, anche nell’ottica con la quale è stato introdotto il portale Farma Lavoro, la ricerca costituisca uno strumento utile per comprendere le scelte che occorrerà effettuare «al fine di garantire una corretta politica professionale».
Il sondaggio Censis è realizzato infatti con l’obiettivo di conoscere a fondo gli scenari professionali dei nuovi laureati in Farmacia e in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Per la stessa ragione, il target di partecipanti prevede due requisiti: essere iscritti ad un Ordine professionale e non aver superato i 44 anni di età. Per partecipare, basta collegarsi alla pagina dedicata sul sito del Censis, registrarsi e attendere la ricezione di una mail di conferma. A quel punto sarà possibile rispondere ai quesiti proposti, che puntano dapprima a tracciare un profilo dei laureati (età, anno di conseguimento del titolo, tipologia di esperienze maturate, corsi di formazione svolti, eventuali master o dottorati portati a temine), quindi si concentrano sulla questione più specificatamente lavorativa.
Agli intervistati viene chiesto infatti se sono attualmente alla ricerca di un impiego, quanti colloqui hanno effettuato, se hanno svolto lavori non attinenti alle materie studiate e quali strumenti considerano più efficaci per trovare sbocchi professionali. Il questionario cerca, inoltre, di comprendere in che modo i neolaureati valutino possibili occupazioni in campi diversi da quello prettamente farmaceutico (come ad esempio la cosmetica, l’omeopatia, la nutraceutica o ancora la fitoterapia). Infine, ai partecipanti viene domandato se si siano mai pentiti di aver scelto il loro percorso di studi e se abbiano avuto l’impressione che la loro professionalità sia stata svilita nel tempo.