L’avvicendamento ai vertici di Gsk Italia è all’insegna dell’innovazione. L’azienda biofarmaceutica globale basata sulla ricerca ha presentato al Circolo della Stampa di Milano Antonino Biroccio, il general manager del ramo italiano dell’azienda, presidente e amministratore delegato di Gsk Spa. In un luogo così pregno di significato per il mondo giornalistico, nel primo giorno di mandato, il 3 novembre 2025, Biroccio ha focalizzato le parole perno del suo programma: «Immediatezza, trasparenza, cooperazione». Tre termini hanno delineato una precisa disposizione d’agire per Gsk, presente in Italia dal 1932, unica azienda farmaceutica operante nel Paese a ciclo completo – ricerca, produzione, distribuzione –, con 4mila e 200 dipendenti (il 6% degli occupati nel comparto farmaceutico del Paese, il 51% di donne nello staff) per un fatturato di +1,6 mld di euro (30% export in oltre 100 Paesi nel mondo).

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«I nostri investimenti nel Paese, pari a 324 milioni, rappresentano il 20% del fatturato e l’8% degli investimenti totali in ricerca e produzione di tutte le farmaceutiche presenti in Italia» ha sottolineato Biroccio insieme a Massimo Ascani, external communications director. L’headquarter commerciale è a Verona, ai Magazzini Generali, dove sorgono anche il centro di arti grafiche per il packaging farmaceutico e la consociata che si occupa di farmaci per il trattamento Hiv-Aids, due sono gli stabilimenti produttivi, a Parma e Rosia, a Siena trovano spazio due centri ricerche dedicati ai vaccini e alla salute globale: una vera e propria cittadella della ricerca scientifica, che può raccontare un secolo di storia della vaccinologia – nel 2024 il polo ha contribuito ai progetti di sviluppo di vaccini contro lo pneumococco, l’escherichia coli extra intestinale e la gonorrea –.

Il percorso formativo orientato alla ricerca e sviluppo

Nato a Reggio Calabria, classe 1973, Biroccio è laureato in Chimica Farmaceutica all’Università di Messina con dottorato in Genetica e Biologia molecolare alla Sapienza. Diverse le sue pubblicazioni scientifiche. «Provengo da un percorso di ricerca e sviluppo, fino ad arrivare a conoscere il farmaceutico dalla parte delle vendite. Ho ricoperto svariati ruoli in altrettanti Paesi (Grecia, Spagna), dal 2020 al 2022 ho ricoperto a Singapore l’incarico di responsabile commerciale mondiale del portfolio respiratorio consolidato dell’azienda, per poi ritornare in Grecia come general manager». E quest’anno Biroccio ha rivestito il ruolo di responsabile globale nel lancio della terapia Gsk per il mieloma multiplo.

Immunologia, infiammazione, respiratorio, oncologia, Hiv, malattie infettive

Il general manager del ramo italiano ha ricordato come, nel settore biofarmaceutico, Gsk prevenga e tratti le malattie con vaccini, farmaci specialistici e per la medicina generale. Quattro sono le aree terapeutiche prioritarie per la ricerca: immunologia, infiammazione, respiratorio, oncologia, Hiv, malattie infettive. «Ma gli importanti traguardi possono essere vanificati se non cogliamo la trasformazione in atto – ha affermato Biroccio, esplicitando il suo fermo desiderio di costruire sulla tradizione –. Obiettivo del mio mandato sarà quello di contribuire a favorire l’innovazione, quella vera che migliora le condizioni di salute e di vita, con un occhio di riguardo alla coperta corta dei costi, in particolare quelli sanitari messi severamente sotto pressione da una popolazione in progressivo invecchiamento, con maggiori necessità di salute. Abbiamo una delle popolazioni più vecchie in Europa, che lavora ancora, mobilizza un quarto di Pil e dei consumi delle famiglie italiane. Think-tank riconosciuti dimostrano come le vaccinazioni raccomandate per adulti fragili over 60 – se correttamente organizzate in tutto il Paese – porterebbero a un risparmio di oltre 10 miliardi di euro, cioè una finanziaria, da convogliare nell’innovazione» ha osservato il manager, riferendosi anche alla sostenibilità e resilienza del sistema sanitario per un «futuro di speranza».

Italia seconda solo alla Germania per export in Ue

In tale contesto Gsk potrebbe stimolare la discussione, condividere le analisi, alla luce altresì del fatto che farmaci e vaccini prodotti dall’azienda arrivano «alle persone di tutto il mondo anche con due anni di anticipo, rispetto alla loro introduzione in Italia». Biroccio ha infatti evidenziato come in Europa nel settore farmaceutico «siamo secondi solo alla Germania nell’export e riusciamo ad attrarre investimenti in un mondo globalizzato», ma risultiamo essere il «fanalino di coda» nel favorire l’innovazione.

Farmacie come «punto di connessione tra il paziente e l’azienda»

«Se il passaggio del prodotto al paziente (dopo l’autorizzazione dell’Ema) fosse accelerato, come accade in altri Paesi, l’innovazione arriverebbe prima al paziente. Si dovrebbe, quindi, accelerare il processo che porta al paziente l’innovazione prodotta in Italia» ha dichiarato Biroccio a FarmaciaVirtuale.it, a margine della conferenza stampa. Aggiungendo una nota sull’«importanza» della relazione con le farmacie. Gsk, nella sua globalità e nella persona del suo general manager, considera infatti le farmacie come «il punto di connessione tra il paziente e l’azienda. Adesso che la prevenzione in termini di vaccinazione dovrà raggiungere per gli adulti elevati standard, credo che ciò possa avvenire anche attraverso il canale farmaceutico, un ponte fondamentale di connessione di cui al momento in Italia si parla tanto, in relazione alla Farmacia dei servizi. Riteniamo sia questa una normativa che aiuta il sistema sanitario e la sua filiera, l’assistenza territoriale».

A Parma la piattaforma tecnologica degli anticorpi monoclonali coniugati

Un focus di primaria importanza per Gsk è quello sulla piattaforma tecnologica degli anticorpi monoclonali coniugati, tipicamente, ad un citotossico (Adc). La piattaforma è sviluppata a Parma, «sito attrezzato, ecosistema importante per ciò che potrà avvenire in futuro». Lo stabilimento di San Polo di Torrile (Pr) fu acquisito nel 1984 ed è oggi punto di riferimento internazionale per le produzioni più innovative come gli anticorpi monoclonali anche farmaco-coniugati e gli antivirali. «Esemplificazione degli obiettivi ambiziosi dell’azienda è l’uso degli anticorpi monoclonali in relazione alle malattie reumatiche e respiratorie mediate dall’interleuchina 5, ma soprattutto relativamente all’oncologia: i cosiddetti Adc prodotti a Parma sono tra i farmaci più promettenti per i tumori più difficili da trattare. Si tratta di una piattaforma tecnologica guardata con interesse da tutti gli specialisti per l’efficacia terapeutica. Riuscire ad abbinare in sicurezza e qualità farmaci così diversi, per arrivare a un effetto terapeutico maggiore della loro semplice somma, è una grande sfida tecnologica produttiva».

Sguardo al futuro della prevenzione

Il farmaco Adc di Gsk per il mieloma multiplo prodotto a Parma per tutto il mondo, già approvato da Ema, è in attesa di registrazione in Italia, mentre il 23 ottobre 2025 è stato siglato un accordo con Syndivia per un altro candidato Adc volto a rafforzare la linea in sviluppo per il tumore prostatico. A partire dalle solide radici di una storia scientifica e industriale unica nel Paese, Gsk in questa fase guarda quindi al futuro della prevenzione e della cura delle malattie con una squadra dedicata a sviluppare e rendere disponibili vaccini e farmaci per fare la differenza nella vita delle persone.

«Vedere l’azienda crescere in maniera sostenibile»

Lanciato anche il Rapporto di sostenibilità dove è stato messo a sistema ciò che significa Gsk Italia in termini di «ricerca, presenza industriale, investimenti». Innovazione, accesso alle cure, tutela dell’ambiente, valorizzazione delle persone e della comunità e una governance responsabile sono i pilastri del nostro impegno per un futuro più sostenibile. Nel sito di Parma considerevoli investimenti sono stati messi a terra per aumentare l’utilizzo di energia da fonte rinnovabile: l’impianto fotovoltaico Gsk si estende su una superficie di 12mila mq ed è uno dei più estesi realizzati in provincia di Parma. Tra i desiderata del general manager, quello di «vedere l’azienda crescere in maniera sostenibile, un sistema attrattivo che venga visto come luogo dove si fa bene ricerca e che, dunque, sia parte di un networking».

Alessandra Stoppini

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