Il Consorzio nazionale dettaglianti (Conad) ha reso pubblici, martedì 9 luglio a Milano, gli indici economici e finanziari relativi all’anno 2018, nonché i piani di crescita del triennio 2019-2012. È quanto ha reso noto lo stesso gruppo, riferendo che «il fatturato 2018 si è attestato a 13,5 miliardi di euro, con un +3,5% rispetto al 2017, in costante crescita da dieci anni, dai 9,3 miliardi di euro del 2009 agli attuali 13,5 miliardi. Al contempo, l’Ebitda, vale a dire i ricavi pre-interessi, ammortamenti, tasse e deprezzamenti, delle sette cooperative associate, ovvero Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, Conad Centro Nord, Conad del Tirreno, Conad Sicilia, Nordiconad e PAC 2000A, «è cresciuto del 2,1%, a 420,9 milioni di euro rispetto ai 412,1 milioni del 2017. A tale dato va aggiunto quello dei singoli soci imprenditori per un valore stimato nell’ordine del 2,1%».
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Quanto ai settori più performanti, con riferimento a primi quattro mesi del 2019, risaltano i dati delle parafarmacie che registrano un incremento del 9,5% di fatturato. Ad essi si associano «gli ipermercati (15,1%), gli store Sapori&Dintorni (9%) e i discount Todis (7,4%)» e tutti gli altri servizi, tra cui i PetStore (36%), i distributori di carburanti (26,1%) ed infine dell’ottico (18,9%).
«I risultati conseguiti nel 2018 – commenta Franco Pugliese, amministratore delegato – sono riconducibili ai continui investimenti economici, al nostro modello imprenditoriale cooperativo che ci ha consentito di affrontare la crisi economica limitandone gli effetti e, soprattutto, di creare occupazione: sono oltre tremila i nuovi occupati solo nel 2018 e alla marca del distributore». Secondo quanto evidenzia il dirigente, «investiamo costantemente notevoli risorse economiche nella crescita e nello sviluppo del nostro sistema, nella formazione di nuova imprenditoria, in particolar modo giovanile, preferendo ciò ad altre operazioni di speculazione immobiliari e finanziarie. La finanza è necessaria per la crescita delle imprese e la ripresa del Paese; quando si trasforma in un’attività speculativa, i risultati creano effetti traumatici sull’economia reale che sono sotto gli occhi di tutti».
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