Il gruppo biofarmaceutico internazionale Chiesi e Oak Hill Bio, azienda impegnata nell’ambito di terapie in fase clinica nel campo della neonatologia e delle malattie rare, hanno reso noto lunedì 8 gennaio 2024 di aver stipulato un accordo di licenza, sviluppo e commercializzazione di Ohb-607, farmaco sperimentale candidato per il trattamento delle complicanze dell’estrema prematurità. Come evidenziato dal Gruppo, «Ohb-607 è una versione ricombinante del fattore di crescita insulino-simile 1 (Igf-1), un fattore chiave per la crescita e lo sviluppo fetale, e della rispettiva proteina legante, Igfbp-3. Nel feto, la madre è la fonte primaria di Igf-1. I bambini nati a meno di 28 settimane di età gestazionale hanno bassi livelli di Igf-1 e sono ad alto rischio di displasia broncopolmonare (Bpd) grave, che può portare a pneumopatia cronica. Non esistono farmaci approvati per prevenire la Bpd nei neonati pretermine. Ohb-607, sostituto dell’Igf-1 umano, è stato progettato per aiutare a prevenire la Bpd e le sue conseguenze respiratorie a lungo termine».

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

Potenziali benefici per i bambini nati estremamente prematuri. Giuseppe Accogli, Ceo del Gruppo Chiesi, ha commentato positivamente questo accordo: «Trovare una soluzione innovativa per una complicanza della prematurità, difficile da trattare, rappresenta un passo importante per Chiesi per i potenziali benefici che può apportare ai bambini nati estremamente prematuri». Secondo Accogli «questa terapia potenzialmente trasformativa può fornire una soluzione innovativa per la displasia broncopolmonare, una delle malattie con le maggiori esigenze mediche insoddisfatte nel campo della neonatologia».

Passo avanti per i neonati estremamente pretermine. Secondo Josh Distler, presidente e direttore finanziario di Oak Hill Bio, «riteniamo che Ohb-607 abbia il potenziale per essere il primo importante passo avanti terapeutico per i neonati estremamente pretermine da quando i surfattanti polmonari sono stati approvati per la prima volta più di 30 anni fa. Ci auguriamo che possa portare a migliorare gli outcome dei neonati estremamente pretermine a rischio di Bpd grave e successiva pneumopatia cronica». Dunque, la soddisfazione di Distler: «Siamo entusiasti di collaborare con Chiesi. La loro profonda esperienza nel campo della neonatologia ci aiuterà ad accelerare i tempi con cui questa terapia sarà messa a disposizione dei pazienti».

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.