farmacie regno unitoLa sorte di migliaia di farmacie inglesi appare ancora incerta. La spada di Damocle dei tagli al National Health Service (NHS, il servizio sanitario della Gran Bretagna) ipotizzati dal governo di Londra torna a penzolare sul destino degli esercizi a rischio chiusura. A rilanciare il rischio che si possa procedere alla maxi-sforbiciata è un articolo del Telegraph, che indica in 1.600 il numero di croci verdi che potrebbero essere spente. Si tratta di una stima preoccupante, ma che per lo meno risulta inferiore rispetto alle cifre che erano emerse nei mesi scorsi (si parlava di 3.000). Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, ad annunciare il blocco dei tagli era stato il ministro della Salute David Mowat. L’obiettivo dell’esecutivo era (ed è) di risparmiare una cifra imponente, pari a 22 miliardi di sterline (l’equivalente di oltre 30 miliardi di euro) attraverso un’ampia riforma del sistema sanitario. Ciò potrebbe comportare anche un taglio del 6% per i servizi farmaceutici erogati dalle farmacie, il che significherebbe 2,63 miliardi di sterline (3,37 miliardi di euro) in meno rispetto a quanto stanziato oggi. Ma non è tutto: i farmacisti inglesi potrebbero perdere anche la sovvenzione annuale di 25 mila sterline (32 mila euro), riconosciuta a tutti coloro che contabilizzano più di 2.500 prescrizioni al mese (ciò avrebbe consentito al NHS di risparmiare altri 346 milioni di euro).
Durante l’estate sembrava che la decisione del governo di centro-destra britannico fosse stata quella di accantonare temporaneamente il progetto. Ma le informazioni rilanciate dalla stampa sembrerebbero a questo punto indicare un’accelerazione, nonostante gli 1,8 milioni di persone che hanno firmato una petizione per opporsi ai tagli. Inoltre, trapela una novità: l’esecutivo starebbe valutando l’ipotesi di utilizzare dei distributori automatici per rimpiazzare le farmacie. Si tratterebbe di sistemi capaci di analizzare le prescrizioni e che consentirebbero il collegamento video con il titolare della farmacia più vicina, al fine di consentire ai pazienti di poter comunque ottenere informazioni sui medicinali e sulle cure. Un’ipotesi che ha già suscitato le reazioni negative delle associazioni di categoria.

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