venanzio gizzi assofarm«Dalla Giornata Nazionale delle Farmacie Comunali, svoltasi a Perugia il 2 dicembre scorso, è emerso un approccio maturo in merito alle ultime sfide della riforma del sistema farmaceutico italiano». Il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, ha manifestato in un editoriale apparso sul notiziario dell’associazione la propria soddisfazione per i risultati della conferenza. «Tra le farmacie comunali italiane – ha spiegato il dirigente – c’è una chiara volontà di ampliare le dinamiche di rete, tanto in ambito progettuale quanto in quello più squisitamente commerciale. Ma questa volontà è accompagnata dalla definizione di alcuni nodi operativi da sciogliere in corso d’opera. Come far dialogare pratiche manageriali differenti? Come risolvere antichi campanilismi? Come definire regole condivise di collaborazione in termini di scambio di competenze e servizi? Sono dubbi non solo legittimi, ma addirittura positivi. Negare la presenza di questioni aperte è il viatico per il fallimento». Gizzi ha quindi sottolineato: «Vogliamo cambiare al solo fine di rimanere noi stessi. Diamo nuove risposte ad un contesto mutato perché crediamo nei risultati sociali che produciamo da oltre cento anni. Le farmacie comunali stanno lottando per affermare un approccio non utilitaristico della nostra professione, per non ridurre la farmacia a catena commerciale, per non degradare il farmaco a qualcosa che ha solo un prezzo e una marginalità». Quindi ha citato Nello Martini, direttore generale di Drughs&Health: «La sua posizione è netta: il futuro della farmacia sta in una piena integrazione nel SSN attraverso un suo protagonismo nella collaborazione territoriale e de-ospedalizzata con gli altri professionisti della salute. Le farmacie comunali dovranno evitare la tentazione di riprodurre il modello della catena commerciale». Il presidente di Assofarm sa che la strada non sarà spianata «né priva di salite», ma ha anche ricordato l’importanza di «nuove sinergie tra le farmacie comunali e nuove collaborazioni con le farmacie private indipendenti. Questa risposta comune sarà certamente basata una concezione condivisa di responsabilità sociale nei confronti delle comunità di riferimento: ogni nostra posizione politica, ogni nostra scelta e azione concreta verrà compiuta nell’unico interesse in gioco, quello del benessere sanitario dei nostri pazienti e dello sviluppo locale».

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