Sono circa 35mila farmacisti i farmacisti che si sono abilitati per la somministrazione dei vaccini Covid-19 in farmacia grazie alla partecipazione alla prima edizione del Corso di formazione per la somministrazione in sicurezza del vaccino anti Sars-CoV-2 nelle farmacie, organizzato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) tra aprile e dicembre 2021. A farlo sapere è la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani, la quale ha evidenziato, citando i dati Iss, che «sono 34.836 i farmacisti che hanno completato il percorso formativo e hanno acquisito le competenze per l’inoculazione dei vaccini, abilitandosi per la partecipazione alle equipe vaccinali Covid-19, pari al 98% del totale di 35.706 iscritti. Di questi, oltre 2 su 3 sono donne, pari al 69%. E il numero dei farmacisti in possesso delle competenze per la vaccinazione continua a crescere, come attestano le iscrizioni alla seconda edizione del percorso formativo dell’Iss che terminerà nel mese di maggio».
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Mandelli: «Farmacisti continuano a dare contributo alla campagna vaccinale»
Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), ha commentato i numeri evidenziando che «un’adesione così alta e diffusa su tutto il territorio nazionale è la conferma che i farmacisti italiani hanno dato – e continuano a dare in queste ore – un contributo diretto alla campagna vaccinale Covid-19 per uscire dall’emergenza sanitaria. Un impegno crescente che ha consentito di aumentare il numero delle sedi vaccinali a favore dei cittadini e di raggiungere, a inizio febbraio, 2 milioni di somministrazioni di vaccino eseguite nelle farmacie territoriali». Secondo Mandelli «allo stesso tempo è la conferma dell’apporto che il farmacista può dare al processo di rafforzamento delle cure di prossimità, sollecitato dalla pandemia, coerentemente con l’evoluzione del suo ruolo all’interno del Ssn». Dunque, il ringraziamento di Mandelli all’Iss: «Un doveroso ringraziamento va all’Istituto superiore di sanità per avere offerto ai colleghi farmacisti un percorso formativo altamente qualificante che ha consentito, e consentirà loro, di contribuire al raggiungimento dell’importante obiettivo di salute pubblica della campagna vaccinale».
D’Ambrosio Lettieri: «Storica vocazione al servizio dei farmacisti italiani»
Anche Luigi d’Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Cannavò e vice presidente della Fofi, evidenzia soddisfazione. Per d’Ambrosio Lettieri «la storica vocazione al servizio dei farmacisti italiani e la straordinaria flessibilità operativa della farmacia hanno trovato concreto ed efficace riscontro nella drammatica esperienza pandemica rappresentando un sistema efficiente e collaudato della sanità territoriale a sostegno del servizio sanitario e a beneficio della comunità che si è giovata delle specifiche competenze scientifiche di un professionista formato e costantemente aggiornato grazie anche alla proficua collaborazione con l’Istituto superiore di sanità».
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