Raccolta di donazioni, catalogazione e stoccaggio di farmaci indispensabili: sono solo alcune delle iniziative messe in atto dalla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) e dai Farmacisti volontari, mobilitati per far giungere medicinali alle popolazioni dell’Ucraina. A farlo sapere sono state le stesse organizzazioni, le quali hanno reso noto di aver accolto «la richiesta del Dipartimento nazionale di Protezione civile, avviando una raccolta farmaci in favore delle popolazioni colpite dalla guerra, con specifico ed esclusivo riferimento alla lista fornita dalla Commissione Europea».
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Risposta immediata all’appello
L’Associazione nazionale Farmacisti volontari ha puntualizzato di aver «immediatamente attivato le proprie sezioni Provinciali e Regionali nella raccolta fondi per l’invio immediato di questi medicinali, e domenica 6 marzo la prima tranche di farmaci ha raggiunto il polo di Palmanova, in Friuli, da dove partirà per i territori di confine». Inoltre, contestualmente, «il Dipartimento nazionale ha attivato la richiesta di Farmacisti Volontari per il servizio di coordinamento dello stoccaggio, catalogazione e imballaggio dei medicinali presso il centro di smistamento di Avezzano, in Abruzzo. Già nella giornata di venerdì scorso i Farmacisti volontari erano presenti ad Avezzano, e con molta probabilità il servizio sarà attivato per l’intera settimana in corso».
Collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile
Enrica Bianchi, presidente dei Farmacisti Volontari, ha evidenziato che «questa guerra ci lascia sgomenti sentimenti di tristezza e paura avvolgono le nostre giornate, ma come sempre la nostra grande famiglia dei volontari ha risposto con prontezza alle richieste del Dipartimento di Protezione civile. In poche ore abbiamo raccolto i farmaci richiesti e i nostri Farmacisti sono al lavoro presso il centro di Avezzano». Andrea Mandelli, presidente della Fofi, ha spiegato che «fra le numerose azioni che abbiamo intrapreso per tentare di dare una risposta alle tante necessità delle popolazioni colpite dalla guerra, ma anche per convogliare fattivamente il desiderio di moltissimi colleghi di realizzare gesti concreti per queste persone in estrema difficoltà, abbiamo pensato in primis di attenerci alle indicazioni della Commissione Europea riguardo ai farmaci più utili e urgenti». Dunque «è nata l’idea dell’istituzione di un conto corrente dedicato, che grazie all’impegno dell’Associazione nazionale Farmacisti volontari, si tradurrà immediatamente nell’invio diretto, attraverso gli snodi logistici di Avezzano e Palmanova, di presidi indispensabili per chi è sferzato dalla guerra, per chi fugge dalla propria casa, e si ritrova così sprovvisto anche dei beni indispensabili, quali appunto i medicinali».
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