
La collaborazione tra farmacisti e fisioterapisti è solo uno dei passi per ridisegnare l’assistenza sanitaria territoriale. Ordine dei Fisioterapisti del Lazio (Ofi Lazio), Ordine dei farmacisti di Roma, Federfarma Roma, e Assofarm Lazio hanno siglato un accordo per introdurre servizi riabilitativi nelle farmacie. L’iniziativa, partita nella Città Metropolitana di Roma con l’obiettivo di estendersi in tutto il Lazio, mira a trasformare le farmacie in punti di riferimento polifunzionali per la salute.
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Modello integrato per la riabilitazione
La sperimentazione prevede la presenza di fisioterapisti in spazi dedicati nelle farmacie aderenti. I professionisti daranno valutazioni, consulenze e un primo orientamento terapeutico, indirizzando i pazienti verso strutture pubbliche o private a seconda delle necessità. L’accordo è stato formalizzato durante il secondo congresso regionale di Ofi Lazio, con la firma della presidente Annamaria Servadio, del presidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma Giuseppe Guaglianone, del presidente di Federfarma Roma Andrea Cicconetti e del coordinatore di Assofarm Lazio Enrico Cellentani. Il protocollo coinvolge anche la Regione Lazio per garantire l’integrazione con la programmazione sanitaria regionale.
Momento per il ridisegno della rete territoriale
Annamaria Servadio, presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio, ha commentato l’accordo: «Ritengo che l’accordo tra fisioterapisti e farmacisti sia in questo momento storico fondamentale per il ridisegno della rete territoriale. È un accordo che ha visto il lavoro di questo Ordine insieme all’Ordine dei farmacisti di Roma come primo interlocutore. I lavori sono iniziati lo scorso anno in occasione del primo convegno regionale di Ofi Lazio e l’accordo è stato il mandato dello scorso congresso».
«Migliorare la sanità di prossimità»
Giuseppe Guaglianone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma, ha evidenziato che «l’accordo tra farmacisti e fisioterapisti nasce da una convinzione profondamente condivisa tra le due professioni: l’obiettivo strategico di migliorare la sanità di prossimità può essere raggiunto soltanto in un quadro di collaborazione interprofessionale organica e strutturata tra le figure professionali della sanità che operano sul territorio. I servizi di salute per il cittadino possono migliorare, aumentare ed essere più efficienti soltanto se ogni professione, nel rispetto delle proprie competenze, si rende disponibile a sviluppare e rendere più efficiente l’assistenza di prossimità, promuovendo così la tutela della salute dei cittadini, attraverso programmi e iniziative condotti in modo integrato con le altre professioni e con le Aziende sanitarie locali e le istituzioni».
Presidio di prossimità fondamentale per i cittadini
Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma, si è detto «molto soddisfatto della sottoscrizione di questo accordo perché le farmacie rappresentano un presidio di prossimità fondamentale per i cittadini, e una sinergia tra operatori sanitari non può che arricchire l’offerta di servizi, rispondendo in modo più efficace ai bisogni di cura. In questo caso, grazie alla collaborazione con i fisioterapisti, si apre finalmente la possibilità di definire linee guida chiare e regolamentare il rapporto tra due figure professionali centrali nel sistema sanitario. Mi auguro davvero che questo rappresenti l’inizio di una collaborazione proficua per tutti, con la salute primaria del cittadino sempre al centro».
Punti sul territorio di erogazione di servizi sanitari
Enrico Cellentani, coordinatore Assofarm Lazio, ha spiegato che «per Assofarm Lazio l’accordo con i fisioterapisti, le altre associazioni rappresentative delle farmacie e con l’Ordine dei farmacisti è estremamente importante perché afferma un principio: l’intervento delle farmacie come punti sul territorio di erogazione di servizi sanitari oltre che strettamente di vendita di farmaci è nell’interesse collettivo. Quindi non è un interesse che ha la farmacia contro le altre categorie interessate dalla farmacia di servizi, ma è un’occasione in più per chi lavora sul territorio di avere dei punti, dei luoghi dove erogare i servizi sempre più di prossimità rispetto alle esigenze di una cittadinanza che fa sempre più fatica, per ragioni di età, di patologie, a muoversi, a fare file, a dislocarsi sul territorio. Questo è l’elemento essenziale».
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