spesa farmaceuticaA livello mondiale, il mercato dei farmaci sfiorerà i 1.300 miliardi di dollari nel 2018. Nei prossimi anni, tuttavia, la crescita nei Paesi emergenti rallenterà, pur mantenendosi a livelli doppi rispetto a quanto previsto per i mercati maturi. Mentre i «top 5» (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) cresceranno costantemente attorno al 2%.
Ad offrire la fotografia globale della spesa farmaceutica è il tradizionale opuscolo di Federfarma, che si concentra, ovviamente, anche sulla situazione italiana, la cui evoluzione porterà – si legge nell’analisi – ad «una crescita moderata entro la fine dell’anno (+3%) trainata dal mercato specialistico a fronte di un canale farmacia in lieve decrescita». Le previsioni per i prossimi quattro anni vanno nella stessa direzione, indicando «un passo di crescita guidato da canale ospedaliero e distribuzione per conto». Quest’ultima, in particolare, raddoppia l’incremento registrato nel 2013, arrivando al +26% e toccando 1,5 miliardi di euro.
Il calo del canale farmacia, prosegue Federfarma, è pari allo 0,3%. Tuttavia, «la flessione va inquadrata nel contesto del mercato generale. Con un indice del commercio al dettaglio che ha chiuso il 2014 a livelli inferiori rispetto al 2010, il risultato dei fatturati sul canale farmacia è assolutamente apprezzabile e deve essere letto in modo positivo tenendo conto che nello stesso periodo si è evidenziata un’evoluzione positiva dei consumi unitari (+0,6%)». Secondo l’opuscolo del sindacato, circa il 62% delle vendite in volumi «è coperto dai farmaci con obbligo di ricetta che crescono di circa un punto percentuale (+0,8). L’evoluzione si deve a un aumento dei pezzi rimborsati dal SSN mentre i farmaci di fascia C hanno registrato una flessione del 2%. Anche i farmaci di autocura, che valgono l’11% del mercato, presentano un trend negativo nel loro complesso (-2,7%) al quale hanno contribuito entrambe le categorie (automedicazione e Sop)».
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha commentato i dati sottolineando come la spesa farmaceutica convenzionata sia «la voce di spesa più controllata e monitorata di tutto il SSN. Grazie ai dati forniti dalle farmacie, infatti, è possibile conoscere nel minimo dettaglio quanti e quali farmaci sono stati utilizzati dai cittadini e qual è stato il costo per il bilancio pubblico». La dirigente ha poi aggiunto che «è proprio grazie a questi elementi se la spesa farmaceutica territoriale è sotto controllo, e riesce comunque a rispettare un tetto di spesa che negli anni ha subito continui abbassamenti che rendono più difficile per le farmacie garantire un’assistenza farmaceutica moderna e completa ai cittadini».

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