A sentire il grido di allarme del Codacons, che a pochi giorni dal lancio della fatturazione elettronica obbligatoria anche tra operatori Iva e privati ha parlato di «caos fiscale», viene da chiedersi se i problemi riscontrati dal grande pubblico siano stati effettivamente riscontrati anche nell’ambito della farmacia. Lo studio associato Bacigalupo-Lucidi ha provato a rispondere a questa domanda, pubblicando alcune informazioni in merito ai primi sette giorni di avvio della rivoluzione informatica, relative allo scambio di documenti ricevuti ed inviati, anche in qualità di nodo del sistema di interscambio (SDI). «Diciamo subito che – spiega lo Studio – non abbiamo registrato vere difficoltà, e sicuramente non dal punto di vista tecnico».
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Passando in rassegna i numeri generati delle farmacie assistite, lo Studio sottolinea come abbia ricevuto, in tale periodo, fatture nel nuovo formato elettronico da 800 fornitori, evidenziando che «sono state movimentate più o meno 16 mila fatture di vendita e sono state ricevute oltre 24 mila fatture di acquisto, le une e le altre in formato XML, e tutte immediatamente disponibili sia in Skynet (la piattaforma gestionale a supporto delle operazioni, ndr) che nei gestionali di farmacia che infatti – come Wingesfar, Winfarm, Csf, Ufi ed altri – stanno offrendo e offriranno questa importante facilitazione».
Sempre riferendosi ai disservizi lamentati dal Codacons, e con riferimento allo scenario nazionale, lo Studio ricorda che «a fronte di 4,7 milioni di fatture elettroniche movimentate con una percentuale di errori intorno al 6% (un dato forse perfino ottimistico), nella prima settimana di gennaio – ricordando che di tutte queste fatture pervenute per di più in tempi record rispetto ai vecchi documenti cartacei non è stato stampato un solo foglio di carta – l’Agenzia delle Entrate ha continuato a lavorare per ottimizzare sia il fondamentale sistema di consegna che quello altrettanto irrinunciabile della sicurezza, raggiungendo indubbiamente un buon livello su entrambi i versanti e imprimendo grande energia nell’innovazione di tutto l’indotto».
«Al di là delle lamentele – conclude – di chi forse non si è preparato adeguatamente, alla doverosa domanda “Siamo pronti per la fatturazione elettronica?” le imprese stanno in realtà rispondendo bene, i software sono pronti e gli studi professionali stanno sostenendo la clientela aiutandola ad affrontare questo passaggio evidentemente epocale», considerato anche il beneficio derivante dalla «disponibilità concreta e immediata di milioni di fatture – i cui dati contabili sono subito utilizzabili anche per le applicazioni software di tutti gli attori della filiera si traduce in un enorme risparmio di tempo, come probabilmente avrete già visto o comunque vedrete ben presto».
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