Il Decreto 20 maggio 2022 recante “Adozione delle Linee guida per l’attuazione del Fascicolo sanitario elettronico” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 160 dell’11 luglio 2022. Nel documento si legge che «dall’attuazione del presente decreto non derivano nuovi o ulteriori oneri a carico della finanza pubblica». Inoltre «le attività previste dal presente decreto sono realizzate con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente». Il documento è anche il frutto del lavoro del relativo Gruppo istituito presso il Comitato interministeriale sulla transizione digitale (Citd) il 30 Giugno 2021, principale organo operativo per l’esecuzione dell’investimento Pnrr M6C2 13.1 “Fascicolo Sanitario Elettronico”. Il Gruppo di lavoro coordina il progetto e si assicura che l’esecuzione sia coerente con l’indirizzo politico, le tempistiche del Pnrr e le esigenze dei territori.
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Il ruolo dei farmacisti nello schema di alimentazione del Fse
Tra i soggetti coinvolti ad alimentare i dati del Fse anche il farmacista. Secondo quanto si legge nel Decreto il Fascicolo «abilita i farmacisti a svolgere un ruolo attivo nella erogazione delle cure primarie verso i cittadini». Vengono annoverati servizi di «prenotazione di prestazioni sanitarie (visite, esami, vaccini per conto dei cittadini assistiti presso la farmacia», «accesso al dossier farmaceutico per la sua consultazione ed alimentazione per i dati di competenza», «consultazione in tempo reale del foglio informativo della terapia farmacologia prescritta al cittadino» e «verifica della terapia erogata al paziente». A questi si aggiungono la «registrazione di allergie e reazioni avverse al farmaci, e funzioni di early warning che indichino al farmacista potenziali rischi di reazioni avverse», il «supporto alla valutazione dell’aderenza terapeutica dell’erogato e dell’assunzione da parte dell’assistito».
I benefici per le farmacie
Tra i benefici attesi conseguenti all’operato del farmacista, vengono annoverati il migliore «accesso alle cure da parte degli assistiti anche presso le farmacie del territorio, in termini di prenotazione e pagamento delle prestazioni sanitarie», «ampliamento dell’offerta di servizi delle farmacie, valido supporto al percorso di cura e assistenza farmacologica del cittadino assistito», ma anche il «monitoraggio del corretto utilizzo del medicinali prescritti e prevenzione di eventuali interazioni indesiderate tra i farmaci previsti dal piano terapeutico» e «ottimizzazione dei tempi e dei carichi di lavoro delle farmacie».
I benefici per il cittadino
Nel decreto si legge che l’avvio del Fascicolo sanitario elettronico ha «benefici diretti, in termini di facilitazione dell’accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, aumentata consapevolezza sul proprio stato di salute grazie ai dati clinici ed utile ad intraprendere le azioni per prevenire l’insorgere delle patologie, cure personalizzate rispetto al suo quadro clinico». Quanto ai benefici indiretti, essi si concretizzano in termini di «miglioramento della qualità delle cure assicurate da professionisti e strutture sanitarie attraversa l’utilizzo dei dati clinici e la loro cooperazione, aumentata capacità del sistema sanitario di intercettare per tempo l’insorgere di patologie e del diffondersi di epidemie, grazie all’uso dei dati clinici, programmazione dell’offerta di prestazioni sulla base delle caratteristiche della popolazione assistita, potenziamento della ricerca per l’individuazione di nuove cure e trattamenti».
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