L’impegno dei Farmacisti Volontari in favore della popolazione dell’Ucraina comincia a dare i suoi frutti. A spiegare i dettagli è Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini farmacisti italiani (Fofi), il quale ha fatto sapere che «cresce la mobilitazione dei farmacisti italiani che, con profondo senso di solidarietà e responsabilità verso la professione e il loro ruolo sociale, da venerdì 4 marzo 2022 sono impegnati senza sosta per far giungere farmaci e presidi di prima necessità alla popolazione ucraina colpita dal conflitto. Grazie all’incessante lavoro dei Farmacisti Volontari, impegnati nelle operazioni di stoccaggio e imballaggio dei medicinali presso l’interporto di Avezzano, un primo carico di farmaci e presidi medico-chirurgici è già partito e altri tir partiranno con destinazione Ucraina».
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I ringraziamento ai Farmacisti Volontari
Mandelli ringrazia «a nome di tutta la professione la presidente dell’Associazione nazionale Farmacisti Volontari per la Protezione Civile, Enrica Bianchi, e tutti i volontari, per lo sforzo e l’impegno profusi nel dare una risposta concreta ai bisogni di assistenza dei cittadini ucraini costretti in condizioni di estrema precarietà sociale e sanitaria. Invito colleghi e cittadini a prendere parte allo straordinario slancio di solidarietà messo in campo dai farmacisti, sostenendo la raccolta fondi fortemente voluta dalla FOFI e dall’Associazione Farmacisti Volontari per contribuire fattivamente alle urgenti necessità sanitarie del popolo ucraino».
L’appello della Fofi per donare medicinali all’Ucraina
La Fofi aveva lanciato un appello in cui invitava tutti a donare medicinali e dispositivi medici a supporto della popolazione Ucraina. Diverse le sigle che avevano aderito all’iniziativa promossa dalla federazione: Adf, Assofarm, Assoram, Banco Farmaceutico, Confindustria Dispositivi Medici, Egualia, Farmacie Unite, Farmindustria, Federchimica Assosalute, Federfarma, Federfarma Servizi, Fnpi e Unaftisp. Per Andrea Mandelli si tratta di «un gesto di pace, come tutti i segni di solidarietà. Un’idea alla quale hanno immediatamente aderito tutti i protagonisti del mondo della farmaceutica e dei dispositivi medici, che ringrazio personalmente e a nome dei farmacisti italiani».
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